Morosini: "Più controlli medici nelle categorie inferiori"

BARI. “La morte improvvisa del centrocampista del Livorno, Piermario Morosini, ha destato grande sgomento nel mondo del calcio e non solo. Tuttavia, questa ennesima tragedia, deve aprire uno squarcio sui carenti controlli sanitari nelle categorie inferiori del calcio e di altri sport”. È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, che interviene, anche in qualità di presidente di una piccola squadra dilettantistica di calcio, sulla morte in campo per arresto cardiaco del giocatore Morosini. “Una tragedia nella tragedia la morte di questo valente calciatore – prosegue ancora Buccoliero – ed è giusto che dinanzi alle immagini così dolorose degli ultimi istanti di vita di un giovane poco più che ventenne, il mondo del calcio si fermi. È necessario, tuttavia, dar vita ad una seria riflessione sulla critica situazione in cui versano le categorie minori di calcio e di altri sport. Se, in effetti, nelle categorie maggiori dei vari sport, i controlli sono sistematici e approfonditi, in quelle inferiori si avverte tutto il peso della evidente carenza di strumenti e personale medico, da cui segue un inadeguato sistema di monitoraggio della salute. Basti guardare la situazione in provincia di Lecce per rendersi conto come pochi medici dello sport siano chiamati a rilasciare centinaia di migliaia di certificati, che attestino la buona salute di un giovane sportivo. Ne consegue che, sempre più spesso, giovani sportivi siano costretti ad aspettare mesi prima di essere sottoposti ad un controllo medico, magari a stagione sportiva già inoltrata, e come poi questi controlli, proprio a causa del carente personale medico, siano spesso frettolosi e superficiali, perché la quantità delle richieste influisce negativamente sulla qualità delle prestazioni. Molti giovani, allora, finiscono con il praticare l’attività sportiva a rischio e pericolo proprio e della società a cui appartengono. Urge, quindi, un adeguamento delle strutture e del personale medico per garantire controlli sanitari costanti ed efficienti a tutti i livelli sportivi, magari, realizzando una collaborazione tra pubblico e privato, laddove le strutture pubbliche non fossero sufficienti a soddisfare tutte le richieste. È importante – conclude Buccoliero – che la Regione Puglia lavori in quest’ottica di sicurezza e di prevenzione, perché lo sport possa essere praticato in tutta sicurezza e perché altre tragedie non si ripetano più.”

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