Palermo: si lancia dalla finestra della scuola e lascia testamento

PALERMO. Sarebbe scritta in un libro di scuola la ragione del tragico gesto compiuto stamattina da un ragazzino di 14 anni di Palermo che, al termine delle lezioni, si è lanciato dalla finestra del secondo piano del liceo scientifico Cannizzaro. La polizia ha sequestrato il testo sul quale l'adolescente, che è ricoverato all'ospedale Villa Sofia in fin di vita, avrebbe scritto alcune riflessioni sull'inutilità dell'esistenza umana che spiegherebbero la decisione di suicidarsi. Sul libro, poi, avrebbe indicato gli oggetti che voleva lasciare ad amici e familiari, una sorta di testamento. Ma il condizionale è davvero d'obbligo visto che i familiari, gli insegnanti e i compagni di classe negano che la vittima abbia manifestato depressione o l'intenzione di togliersi la vita.

La madre e il padre lo descrivono come un bravissimo studente e sostengono che stamattina era uscito di casa tranquillo come sempre. Secondo i racconti dei compagni, oggi era stato interrogato in matematica e l'interrogazione non era andata benissimo ma non sembrava preoccupato. Al termine delle lezioni un amico, vedendo che non usciva dalla classe, gli ha chiesto cosa aspettasse e lui avrebbe risposto che attendeva un amico. Alcuni coetanei l'avrebbero visto, dal cortile, seduto sulla finestra, ma nessuno l'avrebbe visto lanciarsi giù. "Era capoclasse, aveva buoni voti – racconta la madre – non aveva problemi. Qualcuno deve averlo spinto". "Giorni fa – dice – avevamo commentato la notizia di un ragazzo che si era suicidato ed era stupito che qualcuno avesse potuto fare una cosa simile". Come ogni giorno la donna all'una e mezza ha chiamato a casa per vedere se il figlio era tornato e non ha avuto risposta. Poi il marito l'ha avvertita della tragedia. Il ragazzo ha le vertebre cervicali spezzate e un gravissimo trauma toracico. Le sue condizioni sono gravissime.

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