BARI. "Le borse di studio dei medici specializzandi non possono essere tassate come se fossero reddito da lavoro dipendente".
Nel giorno in cui centinaia di medici protestano in tutta Italia, il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, ribadisce: "Chiederemo ai nostri parlamentari di presentare un emendamento di modifica alla norma del DDL “semplificazioni tributarie” attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, che introdurrebbe la tassazione Irpef sulle borse di studio percepite dai medici in formazione specialistica, i dottorandi, e i corsisti in medicina generale.
+ "Giù le mani dalla tasche degli specializzandi"
Come denunciano i medici interessati, se non venisse modificato il testo dell'art. 3 comma 16 ter e quater del cosiddetto Decreto fiscale n.16 del 2 marzo 2012, già approvato dal Senato ed ora passato alla Camera, le somme percepite a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale concorrerebbero a formare il reddito per la parte eccedente gli 11.500 euro.
Significherebbe che dal punto di vista fiscale, e quindi della tassazione, questi giovani medici avrebbero gli stessi doveri dei lavoratori dipendenti, senza averne gli stessi diritti (straordinari, festivi, turni notturni, maternità , rischio biologico e radiologico). Oggi - aggiunge Palese – ci sono state in tutta Italia, e anche in Puglia, manifestazioni di protesta dei medici specializzandi, ai quali va tutta la nostra solidarietà insieme alla garanzia che chiederemo ai nostri deputati del Pdl di presentare un emendamento alla Camera per scongiurare che possa essere introdotta una norma punitiva e troppo onerosa per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che con fatica e sacrificio, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi un futuro".
+ "Giù le mani dalla tasche degli specializzandi"
Come denunciano i medici interessati, se non venisse modificato il testo dell'art. 3 comma 16 ter e quater del cosiddetto Decreto fiscale n.16 del 2 marzo 2012, già approvato dal Senato ed ora passato alla Camera, le somme percepite a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale concorrerebbero a formare il reddito per la parte eccedente gli 11.500 euro.
Significherebbe che dal punto di vista fiscale, e quindi della tassazione, questi giovani medici avrebbero gli stessi doveri dei lavoratori dipendenti, senza averne gli stessi diritti (straordinari, festivi, turni notturni, maternità , rischio biologico e radiologico). Oggi - aggiunge Palese – ci sono state in tutta Italia, e anche in Puglia, manifestazioni di protesta dei medici specializzandi, ai quali va tutta la nostra solidarietà insieme alla garanzia che chiederemo ai nostri deputati del Pdl di presentare un emendamento alla Camera per scongiurare che possa essere introdotta una norma punitiva e troppo onerosa per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che con fatica e sacrificio, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi un futuro".
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