BARI. “I dati sulle consulenze esterne affidate dalle Regioni nel 2010 vedono la Puglia (insieme all’Abruzzo) conquistare il triste primato di un aumento del 5% delle consulenze esterne a fronte di una riduzione avvenuta in tutte le altre Regioni anche del Sud, come ad esempio la Basilicata (meno 30%) e la Campania (meno 16%). Ciò è scandaloso se si pensa che i pugliesi continuano a pagare 338 milioni di euro di tasse regionali aggiuntive all’anno”. Lo sostiene in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese.
+ La replica di Pelillo: dato si riferisce a tutte le P.a. del territorio
“Sono anni che denunciamo gli sprechi di assessorati, agenzie regionali, società partecipate, Enti strumentali della Regione e Asl, chiedendo numeri e costi di queste consulenze che non riusciamo ad avere perché forse neanche la stessa regione lo sa. Adesso il ministero della Funzione Pubblica ha fotografato una situazione dalla quale emerge non solo che i nostri allarmi erano fondati ma che, addirittura, il ricorso alle consulenze esterne in Puglia continua ad aumentare di anno in anno. Mentre le altre Regioni tagliano queste spese, la Puglia le aumenta, facendo così lievitare i suoi costi di funzionamento e la spesa pubblica, piuttosto che diminuirla come stanno facendo in questo periodo tutte le Pubbliche Amministrazioni. Questa emorragia di denaro pubblico dalle casse della Regione è vergognoso e immorale nei confronti di cittadini tartassati da tasse nazionali e locali e dai 338 milioni di euro l’anno di tasse regionali che, ripetiamo per l’ennesima volta, adesso vanno immediatamente abbassate tagliando gli sprechi. Un appello accorato in questo senso lo rivolgiamo anche al Pd e, in particolare, al collega De Caro che oggi, con toni troppo accesi parla di delirii altrui, non rendendosi conto che il delirio sta nei comportamenti e nelle scelte della sua maggioranza, improntati non certo alla rettitudine, ma al continuo dilapidare le risorse pubbliche e le tasche dei cittadini per alimentare questa immensa pletora di consulenti”.
”Chiediamo al Presidente Vendola - conclude Palese - di informare quanto prima il Consiglio regionale sul numero e sui costi di tutte le consulenze esterne in atto con la Regione e con tutte le Agenzie, Enti, società partecipate e Asl, per procedere quanto prima ad un piano di tagli”.
+ La replica di Pelillo: dato si riferisce a tutte le P.a. del territorio
“Sono anni che denunciamo gli sprechi di assessorati, agenzie regionali, società partecipate, Enti strumentali della Regione e Asl, chiedendo numeri e costi di queste consulenze che non riusciamo ad avere perché forse neanche la stessa regione lo sa. Adesso il ministero della Funzione Pubblica ha fotografato una situazione dalla quale emerge non solo che i nostri allarmi erano fondati ma che, addirittura, il ricorso alle consulenze esterne in Puglia continua ad aumentare di anno in anno. Mentre le altre Regioni tagliano queste spese, la Puglia le aumenta, facendo così lievitare i suoi costi di funzionamento e la spesa pubblica, piuttosto che diminuirla come stanno facendo in questo periodo tutte le Pubbliche Amministrazioni. Questa emorragia di denaro pubblico dalle casse della Regione è vergognoso e immorale nei confronti di cittadini tartassati da tasse nazionali e locali e dai 338 milioni di euro l’anno di tasse regionali che, ripetiamo per l’ennesima volta, adesso vanno immediatamente abbassate tagliando gli sprechi. Un appello accorato in questo senso lo rivolgiamo anche al Pd e, in particolare, al collega De Caro che oggi, con toni troppo accesi parla di delirii altrui, non rendendosi conto che il delirio sta nei comportamenti e nelle scelte della sua maggioranza, improntati non certo alla rettitudine, ma al continuo dilapidare le risorse pubbliche e le tasche dei cittadini per alimentare questa immensa pletora di consulenti”.
”Chiediamo al Presidente Vendola - conclude Palese - di informare quanto prima il Consiglio regionale sul numero e sui costi di tutte le consulenze esterne in atto con la Regione e con tutte le Agenzie, Enti, società partecipate e Asl, per procedere quanto prima ad un piano di tagli”.
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