Pareggio di bilancio: è legge

ROMA. Entra nella Costituzione il pareggio di bilancio: il ddl, gia' approvato in prima deliberazione dai due rami del Parlamento e in seconda deliberazione dalla Camera, ha ottenuto oggi il via libera definitivo a Palazzo Madama nel quarto e ultimo passaggio parlamentare. E' stato approvato con il quorum dei due terzi degli aventi diritto (era 214 su 321, i si' sono stati 235) e questo impedisce il ricorso al referendum confermativo.
Il nuovo articolo 81 della Costituzione afferma che "lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento - si legge nella riformulazione dell'articolo 81 - e' consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali" tra cui sono incluse "gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamita' naturali'".
La riforma sancisce pure (all'articolo 97 della Carta) che "le pubbliche amministrazioni in coerenza con l'ordinamento dell'Unione europea, assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilita' dl debito pubblico". Inoltre, l'articolo 119 stabilisce che Comuni, Province, le citta' metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa "nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci e concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari dovuti all'ordinamento dell'Unione europea".

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