Sanità: nuova indagine su Vendola, Fiore e Tedesco. Il governatore, fatti al di là di ogni mia immaginazione
BARI. Il presidente della Giunta regionale pugliese Nichi Vendola e gli ex assessori regionali pugliesi alla Sanita' Alberto Tedesco e Tommaso Fiore sono indagati dalla Procura di Bari per una transazione da 45 milioni non conclusa tra Regione Puglia e l'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari).
+ Il governatore si difende: oggetti indagine non sono fatti di corruzione
+ Gruppo Villa Maria: operato nel rispetto della legge
L'INCHIESTA - L'inchiesta, condotta anche in questo caso dalla pm della Procura di Bari Desiree Digeronimo, riguarda una transazione da 45 milioni di euro mai portata a termine tra la Regione Puglia e il Miulli. L'accordo sarebbe servito a chiudere un contenzioso amministrativo da 80 milioni. Il Miulli aveva presentato ricorso al Tar per chiedere il ripiano dei 42,6 milioni di disavanzo maturati dal 2002 al 2007. L'ospedale sosteneva di essersi indebitato per costruire la nuova grande sede con fondi propri (76 milioni fino a fine 2008) perche' non aveva potuto utilizzare i fondi pubblici destinati all'edilizia sanitaria. In pratica il Miulli sosteneva che le spese sarebbero state maggiori rispetto ai rimborsi della Regione per le prestazioni sanitarie.
VENDOLA: FATTI AL DI LA' OGNI MIA IMMAGINAZIONE - “Qualche ora fa ho ricevuto la notifica di una richiesta di proroga di indagini da parte del GIP di Bari. Si tratta di un procedimento penale del quale non avevo mai avuto alcuna notizia. Dal tenore dell’atto non sono in grado di capire ciò che mi sarebbe addebitato, ma, considerati i nomi coinvolti, deduco che si tratti di questioni relative all’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti. Sono rammaricato di aver ricevuto solo oggi questa notizia, perché se la stessa mi fosse stata comunicata appena ventiquattrore prima, come è nel mio costume, avrei potuto informare la stampa e l’opinione pubblica in una unica soluzione. Quanto al merito, se per il prof. Sardelli mi si addebita di aver fatto vincere il migliore, qui per davvero non riesco ad immaginare nulla che possa riguardarmi, e tuttavia riserverò a questo secondo appuntamento, come nel mio stile e nella mia cultura, il medesimo impegno e la medesima serenità che si deve al lavoro della Magistratura. Ribadisco tuttavia la mia totale assoluta estraneità a fatti che sono al di là di ogni mia immaginazione. Spero che la vulgata del non c’è due senza tre non mi riproponga l’ulteriore amarezza di nuove comunicazioni per addebiti che sento sinceramente e convintamente molto lontani dal mio modo di essere”.
+ Il governatore si difende: oggetti indagine non sono fatti di corruzione
+ Gruppo Villa Maria: operato nel rispetto della legge
L'INCHIESTA - L'inchiesta, condotta anche in questo caso dalla pm della Procura di Bari Desiree Digeronimo, riguarda una transazione da 45 milioni di euro mai portata a termine tra la Regione Puglia e il Miulli. L'accordo sarebbe servito a chiudere un contenzioso amministrativo da 80 milioni. Il Miulli aveva presentato ricorso al Tar per chiedere il ripiano dei 42,6 milioni di disavanzo maturati dal 2002 al 2007. L'ospedale sosteneva di essersi indebitato per costruire la nuova grande sede con fondi propri (76 milioni fino a fine 2008) perche' non aveva potuto utilizzare i fondi pubblici destinati all'edilizia sanitaria. In pratica il Miulli sosteneva che le spese sarebbero state maggiori rispetto ai rimborsi della Regione per le prestazioni sanitarie.
VENDOLA: FATTI AL DI LA' OGNI MIA IMMAGINAZIONE - “Qualche ora fa ho ricevuto la notifica di una richiesta di proroga di indagini da parte del GIP di Bari. Si tratta di un procedimento penale del quale non avevo mai avuto alcuna notizia. Dal tenore dell’atto non sono in grado di capire ciò che mi sarebbe addebitato, ma, considerati i nomi coinvolti, deduco che si tratti di questioni relative all’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti. Sono rammaricato di aver ricevuto solo oggi questa notizia, perché se la stessa mi fosse stata comunicata appena ventiquattrore prima, come è nel mio costume, avrei potuto informare la stampa e l’opinione pubblica in una unica soluzione. Quanto al merito, se per il prof. Sardelli mi si addebita di aver fatto vincere il migliore, qui per davvero non riesco ad immaginare nulla che possa riguardarmi, e tuttavia riserverò a questo secondo appuntamento, come nel mio stile e nella mia cultura, il medesimo impegno e la medesima serenità che si deve al lavoro della Magistratura. Ribadisco tuttavia la mia totale assoluta estraneità a fatti che sono al di là di ogni mia immaginazione. Spero che la vulgata del non c’è due senza tre non mi riproponga l’ulteriore amarezza di nuove comunicazioni per addebiti che sento sinceramente e convintamente molto lontani dal mio modo di essere”.
Tags:
Top