TRANI. E' di 68 indagati, tra i quali figurano 13 medici veterinari e un biologo, il bilancio di una frode per oltre tre milioni di euro scoperta dopo indagini condotte dal Corpo forestale dello Stato in seguito a emissioni maleodoranti provenienti dallo smaltimento di rifiuti pericolosi da parte della ditta Idapro di Trani.
L'INCHIESTA - Dall'inchiesta è emerso che sottoprodotti e scarti di origine animale che dovevano essere smaltiti come rifiuti in realtà sarebbero finiti nella catena di trasformazione per produrre mangimi per animali e quindi nella catena alimentare.
L'ipotesi di reato contestata è quella di associazione per delinquere finalizzata al compimento di diversi reati che vanno dall'attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, al falso ideologico, alla frode in commercio, alla truffa aggravata, all'emissione di fatture a fronte di operazioni inesistenti sino alla dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture per operazioni inesistenti a carico di numerosi veterinari ufficiali in servizio presso vari macelli che, reiteratamente, hanno permesso l'innesco delle condotte illecite accertate.
L'INCHIESTA - Dall'inchiesta è emerso che sottoprodotti e scarti di origine animale che dovevano essere smaltiti come rifiuti in realtà sarebbero finiti nella catena di trasformazione per produrre mangimi per animali e quindi nella catena alimentare.
L'ipotesi di reato contestata è quella di associazione per delinquere finalizzata al compimento di diversi reati che vanno dall'attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, al falso ideologico, alla frode in commercio, alla truffa aggravata, all'emissione di fatture a fronte di operazioni inesistenti sino alla dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture per operazioni inesistenti a carico di numerosi veterinari ufficiali in servizio presso vari macelli che, reiteratamente, hanno permesso l'innesco delle condotte illecite accertate.