ROMA. L'Italia non ha ancora sostituito i metodi contraccettivi tradizionali, come il preservativo e il coito interrotto, con piu' tecnologici e piu' efficaci metodi contraccettivi disponibili, tanto da risultare il penultimo Paese in Europa. Questa la situazione descritta dall'Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI) durante il Congresso di Montecatini Terme, dove i massimi esperti italiani in ambito di Ginecologia e Ostetricia sono riuniti dal 12 aprile.
"Questa situazione pone il nostro Paese in una posizione di forte ritardo rispetto agli altri a sviluppo demografico avanzato", ha dichiarato Massimo Moscarini, presidente dell'AGUI. "Noi esperti ci auguriamo - ha aggiunto - che le donne comprendino maggiormente la necessita' di affidarsi ai consigli del proprio ginecologico in modo da affrontare in modo sereno e consapevole le proprie scelte in materia di contraccezione". Altro spunto interessante emerso dal congresso e' che un elevato uso di contraccettivi non corrisponde a un abbassamento del tasso di natalita', come accade ad esempio in Germania.
Gli esperti hanno sottolineato che la ricerca scientifica ha consentito un significativo progresso nello sviluppo di nuove tecnologie contraccettive. Le caratteristiche che identificano la 'bonta'' di un contraccettivo oltre ovviamente alla sua efficacia, sono rappresentate da reversibilita', innocuita', tollerabilita', facilita' d'uso e accessibilita'.
Le formulazioni piu' recenti sono state sviluppate per offrire benefici aggiuntivi in termini di benessere globale delle donne come il controllo del ciclo mestruale in termini di riduzione della quantita' del flusso, diminuzione della sintomatologia dolorosa o della sindrome pre-mestruale, stabilizzazione di un ritmo desiderato (con regimi di somministrazione estesi, oggi sempre maggiormente usati), mantenimento della massa ossea, prevenzione di alcune condizioni patologiche quali la malattia infiammatoria pelvica, i sanguinamenti uterini anomali e patologie neoplastiche quali il cancro dell'endometrio, dell'ovaio e del colon.
"Questa situazione pone il nostro Paese in una posizione di forte ritardo rispetto agli altri a sviluppo demografico avanzato", ha dichiarato Massimo Moscarini, presidente dell'AGUI. "Noi esperti ci auguriamo - ha aggiunto - che le donne comprendino maggiormente la necessita' di affidarsi ai consigli del proprio ginecologico in modo da affrontare in modo sereno e consapevole le proprie scelte in materia di contraccezione". Altro spunto interessante emerso dal congresso e' che un elevato uso di contraccettivi non corrisponde a un abbassamento del tasso di natalita', come accade ad esempio in Germania.
Gli esperti hanno sottolineato che la ricerca scientifica ha consentito un significativo progresso nello sviluppo di nuove tecnologie contraccettive. Le caratteristiche che identificano la 'bonta'' di un contraccettivo oltre ovviamente alla sua efficacia, sono rappresentate da reversibilita', innocuita', tollerabilita', facilita' d'uso e accessibilita'.
Le formulazioni piu' recenti sono state sviluppate per offrire benefici aggiuntivi in termini di benessere globale delle donne come il controllo del ciclo mestruale in termini di riduzione della quantita' del flusso, diminuzione della sintomatologia dolorosa o della sindrome pre-mestruale, stabilizzazione di un ritmo desiderato (con regimi di somministrazione estesi, oggi sempre maggiormente usati), mantenimento della massa ossea, prevenzione di alcune condizioni patologiche quali la malattia infiammatoria pelvica, i sanguinamenti uterini anomali e patologie neoplastiche quali il cancro dell'endometrio, dell'ovaio e del colon.