V commissione: disco verde per il fascicolo del fabbricato

BARI. Tutti i fabbricati di nuova costruzione in Puglia, sia privati che pubblici, dovranno essere dotati del fascicolo del fabbricato. E’ questa la decisione più importante assunta dalla V commissione, presieduta da Donato Pentassuglia e a cui ha partecipato l’assessore ai Lavori pubblici Fabiano Amati), che ha licenziato all’unanimità, con emendamenti, il relativo disegno di legge.

Il provvedimento ha la finalità di creare uno strumento adeguato per la tutela e salvaguardia dell’incolumità pubblica, attraverso la realizzazione di un sistema integrato ed informatizzato per la conoscenza e la salvaguardia dello stato conservativo del patrimonio edilizio esistente, ai fini della protezione civile e del rischio rilevante in relazione ad eventuali azioni sismiche.

Il fascicolo del fabbricato dovrà contenere le caratteristiche tipologiche e tecniche dell’immobile. Un compendio di queste informazioni dovranno essere riportate in una “Scheda di sintesi”, suscettibile di trattamento informatizzato, da aggiornare contestualmente al fascicolo del fabbricato. Scheda e aggiornamenti dovranno essere inviati al Comune interessato. I fabbricati già esistenti sono esentati dalla compilazione del fascicolo del fabbricato ma i relativi proprietari saranno tenuti, entro 6 mesi dalla approvazione della legge regionale, a redarre la “Scheda informativa”, avvalendosi di tecnici in possesso di idoneo titolo professionale. Tra gli emendamenti approvati l’erogazione, in sede di prima applicazione della legge, da parte della Regione di appositi contributi finanziari in favore dei Comuni o dei proprietari dei fabbricati esistenti, nell’ambito delle risorse finanziarie appositamente stanziate nella legge di bilancio annuale e, comunque, sulla base di piani e programmi approvati dalla Giunta regionale.

La commissione si è poi occupata dalla proposta di legge sulle “Norme a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate ad elevato rischio ambientale”. La pdl fa riferimento in particolare agli stabilimenti soggetti ad autorizzazione integrata ambientale e che sono fonte di idrocarburi policiclici aromatici e introduce l’obbligo delle redazione annuale della VIS (Valutazione di impatto ambientale) da parte di ARPA, ARES e ASL, per le zone caratterizzate da elevato carico emissivo e già dichiarate ad “elevato rischio ambientale”. Laddove la VIS riscontrerà delle criticità che possono influire sullo stato di salute della popolazione interessata, gli stabilimenti dovranno ridurre, entro un anno, almeno del 10% i valori di emissione massica (non singola) degli inquinanti, in atmosfera e negli scarichi idrici. In questa maniera si punta ad evitare la “bioaccumulabilità” degli stessi inquinanti.

Le fabbriche che impiegano per la loro attività materiali e polveri per i quali non risulta tecnicamente possibile la quantificazione delle relative emissioni massiche, dovranno dotarsi di sistemi idonei atti a prevenire ed evitare il diffondersi nell’ambiente circostante di polveri (ad esempio, la copertura dei parchi minerali). La pdl è stata illustrata da Alfredo Cervellera (SEL) (primo firmatario del provvedimento). La commissione ha ascoltato anche la relazione del Direttore generale dell’ARPA Giorgio Assennato e gli interventi di Antonello Antonicelli, Dirigente dell’Area per la sicurezza ambientale e Massimo Blonda, Direttore scientifico dell’ARPA. La commissione è stata aggiornata al 18 aprile prossimo in cui avranno luogo anche le audizioni richieste sul provvedimento.

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