di Luigi Laguaragnella. Di Giornate Mondiali in ricordo di stragi e olocausti, purtroppo il calendario ne pieno. Ma per fortuna, la sensibilità per il valore della dignità e della vita di ogni individuo esorta a farne memoria e coinvolgere la cittadinanza.
Oggi 17 maggio ricorre la Giornata Mondiale contro l’omofobia per non dimenticare tutti gli omosessuali sterminati dai nazisti nei campi di concentramento. E’ proprio il caso di dire che la follia razziale ha colpito ogni singolo individuo con l’obiettivo di distruggere la propria dignità di essere umano.
Bari, insieme a Trieste e Bologna diventa la terza città ad accogliere questa giornata, della quale, l’opinione pubblica, forse, sente parlare soltanto in questi ultimi giorni. E occorre incentivare e creare dibattiti perché episodi di inaudita violenza contro gli omosessuali oggi accadono giornalmente. Nella giornata di oggi si susseguiranno numerosi eventi tra seminari, mostre e concerti. La Giornata Mondiale contro l’omofobia è organizzata dalle associazioni Between, Agedo Puglia e KéBari oltre che dal contributo del Comune di Bari. Innanzitutto dai balconi di palazzo di città verranno esposte le bandiere arcobaleno, per poter sbandierare ancora una volta i diritti di pace, uguaglianza e dignità. Nel pomeriggio, alle 19, nella sala Murat, l’assessore al Marketing Gianluca Paparesta, insieme al presidente onorario dell’Arcigay, Franco Grillini, scoprirà una targa in ricordo delle vittime omosessuali nei lager tedeschi. In serata, dalle 20.30 in piazza Chiurlia, numerose sono le manifestazioni per difendere e diffondere il no ad ogni forma di discriminazione: nei pressi della Ciclatera a Bari vecchia alle 21, Nunzia Antonino interpreterà un monologo de I figli della luna di Platone, successivamente ampio spazio alla musica con i concerti delle Faraualla e del Duo imperfetto; per le 22 è previsto un intervento del sindaco Emiliano. Inoltre, in un’altra zona della città, piazza Ferrarese, alle 20, la rete antiviolenza (Arcilesbica Mediterranea, Cime di Queer, UnDesiderioInComune, Kasamatta Casamassima, KéBari, Link, PartiFriendly) organizza un flashmob di “cross Kissing”, baci liberi dati in pubblico per vincere le barriere delle differenze. Alle 22.30 al Glamorama inizierà il concerto di Eleonora Magnifico.
Insomma la lotta ai diritti è dura, ma le armi della cultura e dello scambio di idee, anche se talvolta possano proporsi alla collettività con ironiche provocazioni, rimangono le più appropriate: la libertà di espressione e di manifestare quello che ci si sente di essere, è bene ricordarlo, non si può togliere a nessuno; eppure, in altre parti del mondo, in Iran, due ragazzi bendati pendono da un cappio perché dichiaratisi omosessuali. Spesso a rivelarsi nemico dell’uomo è solo ed esclusivamente la paura di ciò che è diverso da sé, mentre, in realtà, è proprio la diversità a creare società.
L’aforisma di Brecht, che verrà affisso oggi in sala Murat, vale per tutti di ogni sesso, popolo, lingua, cultura: “Prima di tutto. Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare”.
Oggi 17 maggio ricorre la Giornata Mondiale contro l’omofobia per non dimenticare tutti gli omosessuali sterminati dai nazisti nei campi di concentramento. E’ proprio il caso di dire che la follia razziale ha colpito ogni singolo individuo con l’obiettivo di distruggere la propria dignità di essere umano.
Bari, insieme a Trieste e Bologna diventa la terza città ad accogliere questa giornata, della quale, l’opinione pubblica, forse, sente parlare soltanto in questi ultimi giorni. E occorre incentivare e creare dibattiti perché episodi di inaudita violenza contro gli omosessuali oggi accadono giornalmente. Nella giornata di oggi si susseguiranno numerosi eventi tra seminari, mostre e concerti. La Giornata Mondiale contro l’omofobia è organizzata dalle associazioni Between, Agedo Puglia e KéBari oltre che dal contributo del Comune di Bari. Innanzitutto dai balconi di palazzo di città verranno esposte le bandiere arcobaleno, per poter sbandierare ancora una volta i diritti di pace, uguaglianza e dignità. Nel pomeriggio, alle 19, nella sala Murat, l’assessore al Marketing Gianluca Paparesta, insieme al presidente onorario dell’Arcigay, Franco Grillini, scoprirà una targa in ricordo delle vittime omosessuali nei lager tedeschi. In serata, dalle 20.30 in piazza Chiurlia, numerose sono le manifestazioni per difendere e diffondere il no ad ogni forma di discriminazione: nei pressi della Ciclatera a Bari vecchia alle 21, Nunzia Antonino interpreterà un monologo de I figli della luna di Platone, successivamente ampio spazio alla musica con i concerti delle Faraualla e del Duo imperfetto; per le 22 è previsto un intervento del sindaco Emiliano. Inoltre, in un’altra zona della città, piazza Ferrarese, alle 20, la rete antiviolenza (Arcilesbica Mediterranea, Cime di Queer, UnDesiderioInComune, Kasamatta Casamassima, KéBari, Link, PartiFriendly) organizza un flashmob di “cross Kissing”, baci liberi dati in pubblico per vincere le barriere delle differenze. Alle 22.30 al Glamorama inizierà il concerto di Eleonora Magnifico.
Insomma la lotta ai diritti è dura, ma le armi della cultura e dello scambio di idee, anche se talvolta possano proporsi alla collettività con ironiche provocazioni, rimangono le più appropriate: la libertà di espressione e di manifestare quello che ci si sente di essere, è bene ricordarlo, non si può togliere a nessuno; eppure, in altre parti del mondo, in Iran, due ragazzi bendati pendono da un cappio perché dichiaratisi omosessuali. Spesso a rivelarsi nemico dell’uomo è solo ed esclusivamente la paura di ciò che è diverso da sé, mentre, in realtà, è proprio la diversità a creare società.
L’aforisma di Brecht, che verrà affisso oggi in sala Murat, vale per tutti di ogni sesso, popolo, lingua, cultura: “Prima di tutto. Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare”.