LECCE. “Da oltre otto anni sono a disposizione 1 milione 195mila euro per il nuovo Pronto Soccorso del Vito Fazzi di Lecce, ad oggi ancora un sogno; dal 2007 ci sono 117 milioni di euro per la costruzione del nuovo plesso ospedaliero del Vito Fazzi (12 sale operatorie e 490 posti letto), anche questo ancora sulla carta e, peraltro, da qualche giorno sotto il faro della magistratura penale che, sollecitata da quella amministrativa, ha avviato una inchiesta per verificare la regolarità dell’appalto. Solo per il Vito Fazzi, quindi, la Asl di Lecce e la Regione, hanno a disposizione da anni 118,1 milioni di euro che non si riescono a trasformare in migliori servizi sanitari ai cittadini”.
Lo denuncia in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese.
“A questo si aggiunge la denuncia odierna di sette ispettori dello Spesal (l’ufficio della Asl deputato alla prevenzione degli incidenti sul lavoro) che, pur avendo vinto anni fa il concorso bandito dalla Asl di Lecce e pur essendo stati stanziati dalla Giunta Regionale i relativi finanziamenti, non vengono assunti. Per non parlare dello scandalo, che riguarda tutte le Asl non solo quella di Lecce, degli oltre 400 milioni di euro (su 600) stanziati dalla Giunta Regionale a novembre 2011 per pagare i fornitori della sanità e che, nonostante la gravissima crisi economica che strozza le imprese, restano nelle casse delle Asl. Il fallimento totale della politica sanitaria del Governo regionale, in provincia di Lecce diviene quasi disastro. Mentre gli imprenditori si suicidano per non poter far fronte ai debiti, i soldi a loro destinati restano nelle casse delle Asl; mentre ogni giorno i cittadini leccesi combattono con liste d’attesa chilometriche, mancanza di posti letto, attese infinite nei Pronto Soccorso, la mala gestione e la malaburocrazia (quando non le irregolarità), bloccano i lavori per i nuovi reparti e i nuovi ospedali già finanziati. Speculare politicamente ed elettoralmente sulla sofferenza degli ammalati pugliesi non appartiene alla nostra cultura politica. Ma, certamente – conclude Palese - quella stessa sinistra che in passato specie nel Salento ha speculato senza scrupoli, accusando dai palchi dei comizi chi governava prima anche se in un ospedale si bloccava un ascensore, non riuscirà di nuovo a carpire la buona fede degli elettori specie se, come a Lecce, si candida a governare la città con la vicepresidente della Regione, anche lei artefice del fallimento della sanità regionale”.
“A questo si aggiunge la denuncia odierna di sette ispettori dello Spesal (l’ufficio della Asl deputato alla prevenzione degli incidenti sul lavoro) che, pur avendo vinto anni fa il concorso bandito dalla Asl di Lecce e pur essendo stati stanziati dalla Giunta Regionale i relativi finanziamenti, non vengono assunti. Per non parlare dello scandalo, che riguarda tutte le Asl non solo quella di Lecce, degli oltre 400 milioni di euro (su 600) stanziati dalla Giunta Regionale a novembre 2011 per pagare i fornitori della sanità e che, nonostante la gravissima crisi economica che strozza le imprese, restano nelle casse delle Asl. Il fallimento totale della politica sanitaria del Governo regionale, in provincia di Lecce diviene quasi disastro. Mentre gli imprenditori si suicidano per non poter far fronte ai debiti, i soldi a loro destinati restano nelle casse delle Asl; mentre ogni giorno i cittadini leccesi combattono con liste d’attesa chilometriche, mancanza di posti letto, attese infinite nei Pronto Soccorso, la mala gestione e la malaburocrazia (quando non le irregolarità), bloccano i lavori per i nuovi reparti e i nuovi ospedali già finanziati. Speculare politicamente ed elettoralmente sulla sofferenza degli ammalati pugliesi non appartiene alla nostra cultura politica. Ma, certamente – conclude Palese - quella stessa sinistra che in passato specie nel Salento ha speculato senza scrupoli, accusando dai palchi dei comizi chi governava prima anche se in un ospedale si bloccava un ascensore, non riuscirà di nuovo a carpire la buona fede degli elettori specie se, come a Lecce, si candida a governare la città con la vicepresidente della Regione, anche lei artefice del fallimento della sanità regionale”.