"Amati rispetti gli impegni assunti sul depuratore”

TARANTO. “Perché i comuni del versante orientale della provincia di Taranto devono avere un depuratore che versa le acque depurate in mare, con notevoli danni per l’ecosistema marino, e conseguentemente il turismo, mentre in altre zone della Puglia si costruiscono moderni depuratori che raffinano le acque a tal punto da poterle usare in agricoltura per uso irriguo?
Eppure tutti i Sindaci dei comuni della zona si sono espressi contro tale eventualità, anche ufficialmente in consigli comunali monotematici, la stessa posizione espressa dalle comunità interessate che hanno dato vita a innumerevoli manifestazioni e convegni, nonché a comitati spontanei". Così in una nota congiunta il Consigliere regionale del PdL, Arnaldo Sala ed il sindaco di Avetrana, Mario De Marco.

"Eppure, - proseguono - in una seduta del Consiglio comunale di Manduria del 23 settembre scorso, alla quale parteciparono anche la Provincia di Taranto e i Sindaci di Torricella, Avetrana, Maruggio, Sava ed Erchie, l’Assessore regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile Fabiano Amati si era personalmente impegnato a integrare il progetto originario in modo da dotare l’Impianto di depurazione di Manduria e Sava anche di un impianto di affinamento delle acque per un loro riutilizzo in agricoltura, previo adeguamento delle rete irrigua di proprietà dell’Arneo mediante opportuno finanziamento a carico della Regione Puglia, un nuovo impianto che avrebbe previsto lo scarico in mare solo ed esclusivamente in caso di emergenza, ovvero in casi di esubero.
Parliamo dell’Impianto di depurazione e collettore di adduzione e scarico a servizio di Manduria e Sava e delle relative marine che, in base al progetto originario, dovrebbe essere ubicato in località Ulmo Bel Sito, una frazione di Avetrana a un paio di chilometri dal mare, in cui già sorgono insediamenti turistici. L’impianto, che sarà lontano circa 17 chilometri dagli insediamenti abitativi che dovrà servire, scaricherà in mare le acque depurate mediante una condotta sottomarina che, in località Specchiarica, dovrebbe avere sfogo a 900 metri dalla costa, una zona sui cui fondali ci sono estese praterie di Posidonia oceanica.
L’assessore regionale Fabiano Amati, - spiegano Sala e De Marco - nonostante i solleciti indirizzatigli per via ufficiale e non, e nonostante i contatti successivi con il Comitato ‘Noscaricoamare’, ultimo dei quali avvenuto poche settimane addietro, non ha mai ottemperato agli impegni assunti a Manduria nel Consiglio comunale mediante la loro formalizzazione.
Nello scorso febbraio, inoltre, il Consiglio comunale di Manduria ha approvato una delibera per chiedere alla Regione Puglia di cambiare l’ubicazione dell’Impianto in oggetto in modo che venga realizzato su terreni più vicini alle comunità da servire e, più in particolare, su fondi limitrofi a quelli di proprietà comunale sui quali, in base a uno studio tecnico di fattibilità, potrebbero essere realizzati trincee drenanti e bacini di infiltrazione in cui versare le acque depurate.
In base a studi di professori universitari, le acque sanificate potrebbero essere usate in agricoltura per uso irriguo e, in caso di sovrapproduzione, potrebbero essere versate in cave inutilizzate o nell’Invaso di Pappadai che fu creato proprio per aiutare l’agricoltura.
In sette mesi nulla ha fatto l’Assessore regionale Fabiano Amati per rispettare gli impegni assunti, e infatti recentemente l’AQP ha pubblicato il Bando di gara per la progettazione esecutiva e l’esecuzione di tutti i lavori per il nuovo Impianto di depurazione secondo il progetto originario. E lo stesso ACQ, inoltre, continua le azioni di esproprio di terreni di cittadini contro il quale i proprietari si sono già opposti nelle sedi competenti.
Ieri il consigliere regionale PdL Arnaldo Sala, sollecitato in tal senso dall’avvocato Mario De Marco, Sindaco di Avetrana, ha presentato una urgente interrogazione scritta al Presidente Vendola e all’Assessore Amati per chiedere loro di aderire alle richieste dei Sindaci e delle comunità del territorio interessato.
In particolare si chiede loro di rivedere l’ubicazione del depuratore in modo da situarlo più vicino alle popolazioni che servirà, nonché di dotarlo di un moderno impianto di affinamento delle acque per un loro riutilizzo in agricoltura e, a tal fine, anche di finanziare l’adeguamento delle rete irrigua dell’Arneo.
Inoltre, si chiede loro di revocare con la massima urgenza, come già richiesto dal Sindaco di Manduria, la Determinazione di VIA Favorevole n.22/11 relativa all’Impianto e, infine, di far sospendere l’avviato procedimento ablatorio dei fondi sui quali dovrebbe sorgere la condotta sottomarina.
I comuni del versante orientale della provincia di Taranto meritano un Impianto di depurazione moderno e in grado di aiutare gli agricoltori locali, e non un impianto obsoleto che, versando le acque in mare, rovinerebbe un ecosistema marino unico che attira in questa zona turisti da tutta Italia”, concludono Sala e De Marco.