BARI. Il vicepresidente della Camera di Commercio di Bari, Erasmo Antro, coinvolto in un'inchiesta giudiziaria della Procura del capoluogo pugliese, per una presunta truffa alla Provincia e ad alcune banche, ha rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di vicepresidente e di componente di giunta dell'ente. Lo ha comunicato questa mattina attraverso una lettera recapitata alla Camera di Commercio dal suo legale.
Nel documento ha evidenziato i motivi di opportunita' della decisione: non voler compromettere, con la sua perdurante assenza, il corretto svolgimento dell'attivita' camerale, pur confidando in una rapida e completa chiarificazione della sua posizione personale rispetto alle vicende che lo vedono coinvolto. La Camera di Commercio ringrazia, in una nota, "il consigliere Antro per il senso di responsabilita' dimostrato nei confronti dell'istituzione.
L'esito della vicenda premia la posizione assunta sin dall'inizio dall'ente camerale, che ha consentito di risolvere in meno di due mesi la questione, evitando ripercussioni negative sulle proprie attivita' nell'interesse delle imprese". Antro si trovava fino a qualche giorno agli arresti domiciliari ma poi e' stato portato in carcere poiche' in due occasioni avrebbe violato la misura cautelare.
Nel documento ha evidenziato i motivi di opportunita' della decisione: non voler compromettere, con la sua perdurante assenza, il corretto svolgimento dell'attivita' camerale, pur confidando in una rapida e completa chiarificazione della sua posizione personale rispetto alle vicende che lo vedono coinvolto. La Camera di Commercio ringrazia, in una nota, "il consigliere Antro per il senso di responsabilita' dimostrato nei confronti dell'istituzione.
L'esito della vicenda premia la posizione assunta sin dall'inizio dall'ente camerale, che ha consentito di risolvere in meno di due mesi la questione, evitando ripercussioni negative sulle proprie attivita' nell'interesse delle imprese". Antro si trovava fino a qualche giorno agli arresti domiciliari ma poi e' stato portato in carcere poiche' in due occasioni avrebbe violato la misura cautelare.