Arte: a Lisbona 'Comsos' di Scoditti


LECCE. Bernardo Massimo Scoditti, pittore italiano residente dal 1974 in Portogallo (a Porto dal 1984), formatosi all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha frequentato anche la Facoltà di Architettura, ha esposto in gallerie e musei europei, soprattutto in Italia, Portogallo e Spagna. Nel 2011 alcuni suoi lavori sono stati presentati alla 54ª Biennale di Venezia e nella mostra “Occupazioni” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona.
Ha sviluppato la sua ricerca estetica in opere al contempo razionali e poetiche, apparentemente più vicine alla tecnica grafica.
L’esposizione dedicata ai suoi lavori più recenti, dal titolo κόσμος/cosmos, che rimarrà aperta al pubblico dal 24 maggio al 24 giugno 2012, nella sala polivalente dell'Associazione Socio-Culturale Italiana del Portogallo, presso il Consolato Onorario d'Italia a Oporto, in Rua da Restauração 409, da Lunedì a Venerdì, dalle 18:00 alle 20:00 e al Sabato dalle 16:00 alle 20:00, è il primo evento di questo genere realizzato nei locali rinnovati da poco.
Con questa iniziativa, l’ASCIP vuole inaugurare un ciclo di manifestazioni culturali destinate alla divulgazione della cultura italiana, all’attività della comunità italiana nel nord del Portogallo e ai rapporti tra i due paesi.
La pittura di Scoditti è il risultato di una ormai lunga riflessione sulla natura della forma pittorica; sulla relazione tra il gesto artistico e la struttura razionale e geometrica della prospettiva che lo inquadra; sulla tensione tra il piano, astratto, della rappresentazione e lo spazio fisico dell'esperienza: lo spazio dell'opera, quello, esistenziale, dell'artista che la produce e quello, fenomenologico, dell'osservatore. Spazi che, in ultima analisi, finiscono per coincidere.
Gli elementi che ne costituiscono la sostanza e l'apparenza - sia gli intrecci leggeri, ma precisi, di linee, tratti, testi, campiture, a grafite e inchiostro, sia il supporto stesso delle opere - appartengono infatti all'universo del disegno, anche se strutturati in base a principi prospettici e matematici, di matrice pittorica, le cui radici possono essere rintracciate nelle teorie dell'arte rinascimentale.
Elaborati nel corso degli ultimi tre anni di produzione artistica di Scoditti, i lavori esposti costituiscono il culmine di questo processo, nel quale confluiscono anche le ricerche personali e filosofiche del pittore sul controllo della gestualità; sulla concentrazione del pensiero e sulla non oggettività della rappresentazione, e propongono all'osservatore la sfida di una visione della pittura profondamente poetica, rigorosa e raffinata, che è riflesso di un'etica del fare artistico prima che espressione di un'estetica della forma.

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