BARI. Estorsione e concorrenza illecita mediante minaccia e violenza: con queste accuse, su disposizione del gip del Tribunale di Bari, e' stata eseguita stamane un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia a carico di un uomo di 41 anni, di Triggiano. A eseguire il provvedimento i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalita' Organizzata di Roma (Gico).
L'inchiesta e' nata quattro mesi fa dalla coraggiosa denuncia, presentata al Gico di Bari, da un responsabile commerciale, per le zone di Bari e Foggia, di un'azienda specializzata nella commercializzazione di prodotti alimentari freschi (con sede centrale a Benevento e una distaccata a Triggiano), che, stanco di subire, lui personalmente ma anche i suoi agenti e i suoi distributori, le continue minacce dell'uomo, ha deciso di rivolgersi alle Forze dell'Ordine. La vittima ha raccontato che un anno fa (a maggio 2011), la sua societa' aveva ricevuto da una grande azienda proprietaria di importanti marchi alimentari l'incarico di distribuire i prodotti nella citta' di Bari e nei centri della provincia. Pochi giorni dopo, pero', era stato contattato per la prima volta dal 41enne che pretendeva di avere la vendita esclusiva di un suo prodotto (latte di una nota marca) nelle zone di Triggiano, Grumo Appula, Bitritto, Bitetto, Binetto e Toritto.
Il responsabile commerciale, di fronte a quella che appariva gia' una minaccia concreta, ha preferito prendere tempo. Ma da quel momento le vessazioni da parte del 41enne sarebbero diventate sempre piu' pressanti: ad esempio voleva essere assunto a tutti i costi perche' lo considerava una sorta di risarcimento per un eventuale licenziamento. A dicembre 2011 la situazione e' precipitata: il 41enne e' diventato a sua volta concessionario di un'azienda lattiero-casearia, con sede ad Altamura, e ha deciso di diventare esclusivista di fatto di zona, secondo la Procura, attraverso minacce agli agenti e ai distributori della societa' concorrente. Lo scopo sarebbe stato quello di far desistere dal vendere i loro prodotti nei bar e negli esercizi commerciali che lui riteneva di sua competenza territoriale. Avrebbe messo in atto una vera e propria forma di concorrenza sleale mediante minacce che almeno in un'occasione sarebbero state rivolte anche nei confronti dei familiari di uno dei dipendenti della societa' di Triggiano. E in un'altra occasione le minacce si sarebbero concretizzate nei confronti di un altro agente, rappresentante di un prodotto, il latte, di una importante marca nazionale.
I sospetti a carico del 41enne sono diventate prove, per gli inquirenti e gli investigatori, dopo l'ascolto delle intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali risulta chiaramente il tono perentorio con il quale intendeva imporre in modo esclusivo il latte dell'azienda di Altamura in alcuni esercizi commerciali di Bari, Toritto, Grumo Appula, Triggiano, Bitetto, Binetto. Qui era pregiudicata ogni forma di concorrenza lecita. Cio' avrebbe danneggiato economicamente l'azienda concorrente.
Verifiche contabili hanno dimostrato che l'atteggiamento minaccioso dell'uomo avrebbe fatto registrare alla societa' di Triggiano gravi perdite di fatturato anche con punte del 100% rispetto agli anni precedenti. L'inchiesta mira ora ad accertare se sono da imputare all'arrestato anche altri gravi episodi intimidatori denunciati sempre dal coraggioso responsabile commerciale, fra i quali due incendi di due furgoni avvenuti nello scorso mese di aprile a distanza di pochi giorni, ma sempre con le stesse modalita' e mentre gli agenti erano impegnati nel ritiro degli ordinativi.
L'inchiesta e' nata quattro mesi fa dalla coraggiosa denuncia, presentata al Gico di Bari, da un responsabile commerciale, per le zone di Bari e Foggia, di un'azienda specializzata nella commercializzazione di prodotti alimentari freschi (con sede centrale a Benevento e una distaccata a Triggiano), che, stanco di subire, lui personalmente ma anche i suoi agenti e i suoi distributori, le continue minacce dell'uomo, ha deciso di rivolgersi alle Forze dell'Ordine. La vittima ha raccontato che un anno fa (a maggio 2011), la sua societa' aveva ricevuto da una grande azienda proprietaria di importanti marchi alimentari l'incarico di distribuire i prodotti nella citta' di Bari e nei centri della provincia. Pochi giorni dopo, pero', era stato contattato per la prima volta dal 41enne che pretendeva di avere la vendita esclusiva di un suo prodotto (latte di una nota marca) nelle zone di Triggiano, Grumo Appula, Bitritto, Bitetto, Binetto e Toritto.
Il responsabile commerciale, di fronte a quella che appariva gia' una minaccia concreta, ha preferito prendere tempo. Ma da quel momento le vessazioni da parte del 41enne sarebbero diventate sempre piu' pressanti: ad esempio voleva essere assunto a tutti i costi perche' lo considerava una sorta di risarcimento per un eventuale licenziamento. A dicembre 2011 la situazione e' precipitata: il 41enne e' diventato a sua volta concessionario di un'azienda lattiero-casearia, con sede ad Altamura, e ha deciso di diventare esclusivista di fatto di zona, secondo la Procura, attraverso minacce agli agenti e ai distributori della societa' concorrente. Lo scopo sarebbe stato quello di far desistere dal vendere i loro prodotti nei bar e negli esercizi commerciali che lui riteneva di sua competenza territoriale. Avrebbe messo in atto una vera e propria forma di concorrenza sleale mediante minacce che almeno in un'occasione sarebbero state rivolte anche nei confronti dei familiari di uno dei dipendenti della societa' di Triggiano. E in un'altra occasione le minacce si sarebbero concretizzate nei confronti di un altro agente, rappresentante di un prodotto, il latte, di una importante marca nazionale.
I sospetti a carico del 41enne sono diventate prove, per gli inquirenti e gli investigatori, dopo l'ascolto delle intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali risulta chiaramente il tono perentorio con il quale intendeva imporre in modo esclusivo il latte dell'azienda di Altamura in alcuni esercizi commerciali di Bari, Toritto, Grumo Appula, Triggiano, Bitetto, Binetto. Qui era pregiudicata ogni forma di concorrenza lecita. Cio' avrebbe danneggiato economicamente l'azienda concorrente.
Verifiche contabili hanno dimostrato che l'atteggiamento minaccioso dell'uomo avrebbe fatto registrare alla societa' di Triggiano gravi perdite di fatturato anche con punte del 100% rispetto agli anni precedenti. L'inchiesta mira ora ad accertare se sono da imputare all'arrestato anche altri gravi episodi intimidatori denunciati sempre dal coraggioso responsabile commerciale, fra i quali due incendi di due furgoni avvenuti nello scorso mese di aprile a distanza di pochi giorni, ma sempre con le stesse modalita' e mentre gli agenti erano impegnati nel ritiro degli ordinativi.
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