Brindisi: interrogati due sospetti
BRINDISI. Dopo la tragedia gli inquirenti seguono la pista del terrorismo. Tra i due interrogati c'è infatti un ex militare in pensione.
Una prima pista per la bomba di Brindisi alla scuola Morvillo-Falcone che sabato mattina alle 7.45 è esplosa provocando la morte di una studentessa 16enne, Melissa Bassi, e il farimento grave di una sua amica, Veronica Capodieci (ricoverata all'ospedale di Lecce, oggi ha ripreso conoscenza). Non si tratterebbe di un gesto della criminalità organizzata. Gli indizi, soprattutto le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona (nei pressi del Tribunale brindisino) porterebbero a un uomo bianco, di 50-55 anni, italiano, con giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. Sarebbe stato lui a premere il tasto del telecomando che ha fatto scattare il detonatore collegato a tre bombole di gas gpl. A inchiodarlo sarebbe stata la videocamera installata su un chioschetto che vende panini a circa 20 metri dal luogo dell'esplosione. Il volto del killer non sarebbe però ancora riconoscibile.
Il movente - Il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli ha spiegato: "In termini di probabilità, non di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa. Potrebbe essere un gesto isolato, ma non escludiamo la matrice politica e non escludiamo che dietro il singolo attentatore materiale possano esserci altre persone". Un folle, un esaltato, oppure terrorismo, dunque. "La bomba sarebbe stata portata sulla scena del crimine nell'immediatezza dell'esplosione - ha continuato Dinapoli -. Il telecomando, che controllava un sensore volumetrico, è stato attivato dal passaggio delle ragazze, e azionato poco prima". Le immagini della videocamera però sono chiare. "Potrebbe essere il gesto di una persona che si sente in guerra con tutto il mondo o che si sente vittima del mondo. Potrebbe trattarsi anche di una persona che tende a creare una tensione sociale, con una ideologia". "In ogni caso - ha aggiunto - il congegno non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti".
L'interrogatorio - Nella notte due persone sono state interrogate in Questura a Bari. Secondo il sito Brindisireport.it sarebbero state decisive le immagini di alcune videocamere di sorveglianza nella zona della scuola Morvillo-Falcone, nei pressi del Tribunale brindisino. Si pensa a un'azione terroristica. Secondo Brindisireport uno dei sospettati sarebbe un ex militare di professione, con conoscenze di elettronica e parenti con rivendita di bombole di Gpl per uso domestico. La videoregistrazione risale alla notte tra venerdì e sabato. La polizia ha effettuato contestualmente all’accompagnamento in questura dei due sospettati estese perquisizioni nei loro domicili e relative pertinenze. "Abbiamo delle buone immagini. Non ce le hanno regalate ce le siamo andate a cercare. Immagini che possiamo ricollegare con quasi certezza all’attentato", ha confermato all'Ansa il procuratore Dinapoli. (Fonte: Adnkronos.it)
Una prima pista per la bomba di Brindisi alla scuola Morvillo-Falcone che sabato mattina alle 7.45 è esplosa provocando la morte di una studentessa 16enne, Melissa Bassi, e il farimento grave di una sua amica, Veronica Capodieci (ricoverata all'ospedale di Lecce, oggi ha ripreso conoscenza). Non si tratterebbe di un gesto della criminalità organizzata. Gli indizi, soprattutto le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona (nei pressi del Tribunale brindisino) porterebbero a un uomo bianco, di 50-55 anni, italiano, con giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. Sarebbe stato lui a premere il tasto del telecomando che ha fatto scattare il detonatore collegato a tre bombole di gas gpl. A inchiodarlo sarebbe stata la videocamera installata su un chioschetto che vende panini a circa 20 metri dal luogo dell'esplosione. Il volto del killer non sarebbe però ancora riconoscibile.
Il movente - Il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli ha spiegato: "In termini di probabilità, non di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa. Potrebbe essere un gesto isolato, ma non escludiamo la matrice politica e non escludiamo che dietro il singolo attentatore materiale possano esserci altre persone". Un folle, un esaltato, oppure terrorismo, dunque. "La bomba sarebbe stata portata sulla scena del crimine nell'immediatezza dell'esplosione - ha continuato Dinapoli -. Il telecomando, che controllava un sensore volumetrico, è stato attivato dal passaggio delle ragazze, e azionato poco prima". Le immagini della videocamera però sono chiare. "Potrebbe essere il gesto di una persona che si sente in guerra con tutto il mondo o che si sente vittima del mondo. Potrebbe trattarsi anche di una persona che tende a creare una tensione sociale, con una ideologia". "In ogni caso - ha aggiunto - il congegno non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti".
L'interrogatorio - Nella notte due persone sono state interrogate in Questura a Bari. Secondo il sito Brindisireport.it sarebbero state decisive le immagini di alcune videocamere di sorveglianza nella zona della scuola Morvillo-Falcone, nei pressi del Tribunale brindisino. Si pensa a un'azione terroristica. Secondo Brindisireport uno dei sospettati sarebbe un ex militare di professione, con conoscenze di elettronica e parenti con rivendita di bombole di Gpl per uso domestico. La videoregistrazione risale alla notte tra venerdì e sabato. La polizia ha effettuato contestualmente all’accompagnamento in questura dei due sospettati estese perquisizioni nei loro domicili e relative pertinenze. "Abbiamo delle buone immagini. Non ce le hanno regalate ce le siamo andate a cercare. Immagini che possiamo ricollegare con quasi certezza all’attentato", ha confermato all'Ansa il procuratore Dinapoli. (Fonte: Adnkronos.it)