MESAGNE (BR). Con il ricordo delle giovani vittime e il pensiero al dolore delle loro famiglie il sindaco di Mesagne, Francesco Scoditti ha aperto il suo intervento in Consiglio regionale. Un discorso accorato, nel quale il primo cittadino ha ripercorso la storia del comune brindisino, segnata in passato da gravi episodi di sangue, “con i morti ammazzati per strada”. Una stagione in cui Mesagne “ha sofferto molto”, ma dalla quale, grazie soprattutto all’azione dei magistrati, delle forze dell’ordine, ha saputo affrancarsi. “La città è rinata – ha ribadito con forza Scoditti -, è diventata punto di riferimento positivo anche per le comunità limitrofe, per ciò che è stato prodotto nel campo dei servizi sociali, dei servizi ai giovani, delle politiche abitative, per ciò che è stato messo in atto come valorizzazione della cultura”. Ed è per questo che, ha affermato il sindaco, “respingiamo in maniera decisa l’appellativo di città “mafiosa” che ci portiamo dietro. Siamo un comune, una città come tutte le altre, né migliore né peggiore. Lo rivendichiamo con forza”.
Testimone della volontà anche da parte dei cittadini di Brindisi di reagire alla tragedia in maniera compatta, il sindaco neo eletto, Mimmo Consales. “Abbiamo pensato che la prima risposta potesse essere quella della piazza. Poi, immediatamente dopo, quella di riaprire le scuole”. Un impegno che continua anche domani: “Abbiamo concesso la piazza centrale della città , ai ragazzi, agli studenti, lasciandoli da soli, a gestire questo momento di dolore, a programmare il futuro, dopo questo momento drammatico”. Consales ha poi rivolto un appello agli organi di informazione: “Le nostre sono comunità sane, abbiamo sconfitto con la vita di tanti innocenti, per anni, la Sacra corona unita, la criminalità organizzata. Esiste ancora, è un cerino che teniamo sotto controllo perché non diventi un incendio. Ma oggi ci offende questo continuo riferimento alla malavita, ci offende la superficialità con cui si affrontano problemi così delicati”. Di un "rigurgito di violenza dovuto alla crisi economica" ha parlato invece il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, dichiarando di aver già chiesto al ministro Cancellieri “un’azione straordinaria per il nostro territorio, per non tornare indietro, perché è chiaro ed evidente che c’è qualcosa che rinasce, c’è un’erba che sta purtroppo attecchendo”. Da Ferrarese dunque la richiesta di un intervento concreto, per non vanificare gli sforzi fatti. “Abbiamo bisogno di mezzi, di uomini, di sistemi di intelligence. Chiedo al Consiglio regionale e al Presidente Vendola, di autorizzarmi a trasferire una parte dei fondi destinati all’ambiente per la sicurezza del nostro territorio. Fatelo e facciamolo presto, perché oggi abbiamo un problema che possiamo debellare”.
Testimone della volontà anche da parte dei cittadini di Brindisi di reagire alla tragedia in maniera compatta, il sindaco neo eletto, Mimmo Consales. “Abbiamo pensato che la prima risposta potesse essere quella della piazza. Poi, immediatamente dopo, quella di riaprire le scuole”. Un impegno che continua anche domani: “Abbiamo concesso la piazza centrale della città , ai ragazzi, agli studenti, lasciandoli da soli, a gestire questo momento di dolore, a programmare il futuro, dopo questo momento drammatico”. Consales ha poi rivolto un appello agli organi di informazione: “Le nostre sono comunità sane, abbiamo sconfitto con la vita di tanti innocenti, per anni, la Sacra corona unita, la criminalità organizzata. Esiste ancora, è un cerino che teniamo sotto controllo perché non diventi un incendio. Ma oggi ci offende questo continuo riferimento alla malavita, ci offende la superficialità con cui si affrontano problemi così delicati”. Di un "rigurgito di violenza dovuto alla crisi economica" ha parlato invece il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, dichiarando di aver già chiesto al ministro Cancellieri “un’azione straordinaria per il nostro territorio, per non tornare indietro, perché è chiaro ed evidente che c’è qualcosa che rinasce, c’è un’erba che sta purtroppo attecchendo”. Da Ferrarese dunque la richiesta di un intervento concreto, per non vanificare gli sforzi fatti. “Abbiamo bisogno di mezzi, di uomini, di sistemi di intelligence. Chiedo al Consiglio regionale e al Presidente Vendola, di autorizzarmi a trasferire una parte dei fondi destinati all’ambiente per la sicurezza del nostro territorio. Fatelo e facciamolo presto, perché oggi abbiamo un problema che possiamo debellare”.