ROMA. I costi per la rimozione del relitto della Costa Concordia dall'Isola del Giglio ammonteranno a piu' di 300 milioni di dollari. A quantificare la spesa, che pero' rimane in un certo senso segreta, e' la stessa Compagnia navale che si accollera' l'intero importo.
E' quanto emerso a Roma nel corso della conferenza stampa in cui e' stato ha illustrato il progetto per la rimozione del relitto della nave che prevedera' non meno di nove mesi di lavoro.
Base operativa per tutta l'operazione, e' stato annunciato dal commissario delegato per l'emergenza della Costa Concordia, prefetto Franco Gabrielli, sara' il porto di Piombino mentre, una volta messa in sicurezza, la nave sara' trasportata in un porto italiano dove iniziera' l'opera di demolizione. Un Osservatorio sostituira' l'attuale comitato tecnico scientifico e rispondera' al commissario Gabrielli seguendo passo passo le operazioni di salvataggio della nave.
Per portare a termine la complessa e unica operazione, mai effettuata prima per una nave di queste dimensioni, - ha dichiarato il general manager di Micoperi Silvio Bartolozzi - sara' utilizzato ''un progetto tutto italiano e speriamo di poter, entro febbraio, riportare la nave al rigalleggiamento. Siamo sicuri - ha poi aggiunto - di poter ottenere risultati in tempi molto minori rispetto all'anno che gli esperti indicano come tempo minimo per questo tipo di operazioni''.
''Come gia' successo per la prima fase di rimozione del carburante - ha detto invece da parte sua il direttore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato, - abbiamo sempre puntato sulla soluzione migliore e piu' sicura per salvaguardare l'isola e il suo ambiente marino e restituirla al piu' presto alla sua vocazione turistica. Diamo il via ad un'operazione di recupero mai tentata prima per caratteristiche e complessita' tecnica''.
Base operativa per tutta l'operazione, e' stato annunciato dal commissario delegato per l'emergenza della Costa Concordia, prefetto Franco Gabrielli, sara' il porto di Piombino mentre, una volta messa in sicurezza, la nave sara' trasportata in un porto italiano dove iniziera' l'opera di demolizione. Un Osservatorio sostituira' l'attuale comitato tecnico scientifico e rispondera' al commissario Gabrielli seguendo passo passo le operazioni di salvataggio della nave.
Per portare a termine la complessa e unica operazione, mai effettuata prima per una nave di queste dimensioni, - ha dichiarato il general manager di Micoperi Silvio Bartolozzi - sara' utilizzato ''un progetto tutto italiano e speriamo di poter, entro febbraio, riportare la nave al rigalleggiamento. Siamo sicuri - ha poi aggiunto - di poter ottenere risultati in tempi molto minori rispetto all'anno che gli esperti indicano come tempo minimo per questo tipo di operazioni''.
''Come gia' successo per la prima fase di rimozione del carburante - ha detto invece da parte sua il direttore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato, - abbiamo sempre puntato sulla soluzione migliore e piu' sicura per salvaguardare l'isola e il suo ambiente marino e restituirla al piu' presto alla sua vocazione turistica. Diamo il via ad un'operazione di recupero mai tentata prima per caratteristiche e complessita' tecnica''.
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