BARI. “Si rischia un 2012 in forte salita per il mercato del lavoro se non si interviene con immediatezza e decisa attenzione”.
Secondo le prime anticipazioni del “Sistema informativo Excelsior” del Ministero del Lavoro, si stima in Italia la possibile perdita di 130 mila posti di lavoro nel 2012. Pertanto l’occupazione dipendente diminuirà dell’1,1%, soprattutto nel settore dell’industria e dei servizi.
“Lo scenario sarà un effetto domino devastante – prosegue nella sua analisi il Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese – del resto la contrazione dei consumi da parte delle famiglie è palesemente sintomo della enorme difficoltà a fronteggiare anche gli acquisti di prima necessità”.
Si prospetta per il 2012 un calo del PIL nazionale dell’1,5%. Ma il tema cardine resta il mercato del lavoro. In Italia il saldo stimato per il 2012 tra entrate (quindi assunzioni di qualunque tipologia) ed uscite (licenziamenti e contratti non rinnovati) è di 130 mila lavoratori in meno (-1,1%). In Puglia si prospettano perdite più significative addirittura rispetto al resto del Mezzogiorno. Infatti, il tasso per il 2012 prevede un taglio di 9.320 lavoratori (-1,8%). Il PIL in Puglia regredirà nel 2012 dell’1,6% (già -0,2% nel 2011). Altri dati scoraggianti sono gli investimenti fissi lordi, che in Puglia rischiano di diminuire nell’anno corrente del 4,1% (a fronte del meno 3,8% per l’Italia).
“Non è possibile più aspettare – continua Aldo Pugliese- se si vuole riprendere la marcia. Ci sono cospicue risorse dei Fondi comunitari europei che vanno utilizzate. Le grandi stazioni appaltanti, sia pubbliche che private, hanno la disponibilità di tali risorse, ma non possono impiegarle per la mancanza di autorizzazioni in tempi brevi da parte degli Enti locali (Regione, Province e Comuni). Urge altresì sciogliere le criticità normative del Patto di Stabilità per evitare la perdita dei Fondi comunitari consentendo il cofinanziamento degli Enti locali e dunque l’apertura di piccoli e grandi cantieri”. In Puglia stanno chiudendo giorno dopo giorno molte piccole aziende (meno di 15 dipendenti) le quali fanno meno rumore rispetto ad aziende più blasonate, ma che vanno salvaguardate per la loro notevole importanza economica, considerando che rappresentano il 90% del nostro territorio.
“Il tempo stringe –chiosa il Segretario Generale della UIL regionale - bisogna sbloccare le risorse pubbliche e private per evitare il saldo in negativo stimato per il 2012 e ridare slancio al 2013, oramai alle porte”.
Si prospetta per il 2012 un calo del PIL nazionale dell’1,5%. Ma il tema cardine resta il mercato del lavoro. In Italia il saldo stimato per il 2012 tra entrate (quindi assunzioni di qualunque tipologia) ed uscite (licenziamenti e contratti non rinnovati) è di 130 mila lavoratori in meno (-1,1%). In Puglia si prospettano perdite più significative addirittura rispetto al resto del Mezzogiorno. Infatti, il tasso per il 2012 prevede un taglio di 9.320 lavoratori (-1,8%). Il PIL in Puglia regredirà nel 2012 dell’1,6% (già -0,2% nel 2011). Altri dati scoraggianti sono gli investimenti fissi lordi, che in Puglia rischiano di diminuire nell’anno corrente del 4,1% (a fronte del meno 3,8% per l’Italia).
“Non è possibile più aspettare – continua Aldo Pugliese- se si vuole riprendere la marcia. Ci sono cospicue risorse dei Fondi comunitari europei che vanno utilizzate. Le grandi stazioni appaltanti, sia pubbliche che private, hanno la disponibilità di tali risorse, ma non possono impiegarle per la mancanza di autorizzazioni in tempi brevi da parte degli Enti locali (Regione, Province e Comuni). Urge altresì sciogliere le criticità normative del Patto di Stabilità per evitare la perdita dei Fondi comunitari consentendo il cofinanziamento degli Enti locali e dunque l’apertura di piccoli e grandi cantieri”. In Puglia stanno chiudendo giorno dopo giorno molte piccole aziende (meno di 15 dipendenti) le quali fanno meno rumore rispetto ad aziende più blasonate, ma che vanno salvaguardate per la loro notevole importanza economica, considerando che rappresentano il 90% del nostro territorio.
“Il tempo stringe –chiosa il Segretario Generale della UIL regionale - bisogna sbloccare le risorse pubbliche e private per evitare il saldo in negativo stimato per il 2012 e ridare slancio al 2013, oramai alle porte”.
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Economia