“Emiliano, l'Imu e una città che ha innestato la retromarcia”

BARI. “L'appello alla distensione, al ‘vogliamoci bene perché c'è la crisi’ che il sindaco di Bari Michele Emiliano, ha inviato ai segretari cittadini e provinciale del Pdl, della Puglia prima di tutto e della Lista Simeone, fa acqua da tutte le parti. Il sindaco ancora una volta rivela i lati peggiori di se stesso, quelli dell’arroganza, della presunzione e della scorrettezza istituzionale dimenticando che i suoi diretti interlocutori soni i consiglieri comunali del centrodestra". Sono le parole del Consigliere regionale e vicecapogruppo PdL, Massimo Cassano. "Ma ormai il Michele furioso - ironizza Cassano - appare in forte crisi di identità: smette le vesti del novello ministro della difesa e indossa quelle del piccolo Mario Monti, chiedendo ai suoi avversari politici l'assunzione di corresponsabilità – che solo lui conosce – per ritartassare duramente i baresi a colpi di Imu su prima e seconda casa. Il ‘nostro’ sindaco dimentica ormai solo di svolgere il vero e unico ruolo per il quale è ben stipendiato ed è stato – purtroppo per noi – regolarmente eletto: quello di sindaco. E infatti la città tutta sta pagando un prezzo carissimo ad un vuoto istituzionale e amministrativo che si trascina da anni. Con la questione sicurezza - spiega ancora - che prepotentemente e con violenza si sta riportando in primo piano assumendo dimensioni da emergenza locale. Un quadro nero destinato a peggiorare ulteriormente, per quanto possibile, con l'ondata di nuovi disoccupati e disperati che sta colpendo la città ma il sindaco ignora tutto e tutti e torna alle origini ideologiche del suo agire: tassiamo e governiamo. A questo punto lasci perdere il giochetto delle tre carte sull'aliquota Imu, e lasci pure perdere appelli destinati a finire nel nulla, assumendosi almeno per l'occasione le proprie responsabilità. Soprattutto Emiliano torni al suo posto di primo cittadino, ascolti gli appelli dei suoi avversari politici, disposti alla collaborazione sì, ma solo nel nome dello sviluppo sociale, economico e occupazionale della città, mai invece per colpire duramente e nuovamente cittadini già duramente piegati dall'attuale situazione”, conclude Cassano.