Eurobond: Monti frena, evitare pugno in occhio a tedeschi

ROMA. L'introduzione degli eurobond "non e' ancora una cosa per domani, rimangono riserve da parte tedesca e nessuno vuole fare misure che siano un pugno nell'occhio di un altro importante paese, abbiamo bisogno di coesione". Lo ha sostenuto Mario Monti in un'intervista concesso dal Tg1. "Ma il fatto che un gran numero di Paesi sia dell'euro che non, come la Gran Bretagna, si siano espressi a favore degli eurobond - ha aggiunto - fara' si' che la questione sara' adesso attentamente considerata anziche' rimossa perche' non piaceva alla Germania". Quanto ai tempi Monti ha ribadito che "presto e' una parola che mal si concilia con la complessa e pesante realta' europea. Pero' l'Europa sa anche reagire alle crisi mettendo in campo cose nuove. Il successo del vertice dell'altro ieri a Bruxelles - conclude - e' che questi temi hanno assunto una importanza maggiore del passato".
 L'Olanda tuttavia continua a opporsi agli eurobond. Lo rivela il premier Mark Rutte: "Escludo - dice - che la Germania cambi opinione, ma anche se cio' dovesse accadere, l'Olanda continuera' ad opporsi". Gli fa eco il presidente della Bundesbank, James Weidmann: "E' un'illusione pensare che gli eurobond possano risolvere l'attuale crisi. Questo dibattito - aggiunge - comincia ad irritarmi un po'. Non puoi pensare di dare a qualcuno la tua carta di credito senza avere voce in capitolo sul controllo della spesa". Poi frena anche sui prestiti della Bce alle banche. "Sono come la morfina, addolciscono la pena ma non curano la malattia".

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