NEW YORK. Delude il super-debutto in Borsa di Facebook. Ieri a Wall Street il titolo e' partito a tutto sprint, schizzando dal prezzo iniziale di 38 dollari a 45 dollari, per chiudere praticamente invariato a 38,28 dollari, grazie al sostegno dei sottoscrittori e cioe' delle grandi banche, in particolare Morgan Stanley, che secondo quanto rivelano fonti vicine all'operazione si sarebbe svenata per acquistare azioni e mantenere il prezzo sui 38 dollari.
Brutta figura anche per il Nasdaq che ha aperto l'Ipo in ritardo di mezz'ora e poi ha dovuto rinviare la conferma degli ordini, per problemi tecnici, proprio quando le operazioni erano entrate nella zona calda. Deluse anche le altre aziende che contavano di mettersi in coda all'Ipo e veder salire le quotazioni del titolo. Zynga ha perso il 15% al Nasdaq. In compenso e' sicuramente andata benone al fondatore di Facebook, Mark Kuckerberg, che dal collocamento del suo gioiello ha incassato qualcosa come 19-20 miliardi di dollari.
Brutta figura anche per il Nasdaq che ha aperto l'Ipo in ritardo di mezz'ora e poi ha dovuto rinviare la conferma degli ordini, per problemi tecnici, proprio quando le operazioni erano entrate nella zona calda. Deluse anche le altre aziende che contavano di mettersi in coda all'Ipo e veder salire le quotazioni del titolo. Zynga ha perso il 15% al Nasdaq. In compenso e' sicuramente andata benone al fondatore di Facebook, Mark Kuckerberg, che dal collocamento del suo gioiello ha incassato qualcosa come 19-20 miliardi di dollari.
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Economia