BARI. Un provvedimento di sequestro patrimoniale 'per equivalente' di oltre 220mila euro e' stato eseguito da militari della Guardia di Finanza di Bari, a carico di un imprenditore del capoluogo pugliese accusato di importazione di prodotti contraffatti, frode in commercio, ricettazione e falso. Un anno fa le Fiamme Gialle scoprirono che Bari era diventata una delle piu' grandi centrali di smistamento per l'Italia e l'Europa dei pezzi di ricambio contraffatti (marchio Kobold) di due degli elettrodomestici piu' conosciuti, l'aspirapolvere Folletto e il robot da cucina Bimby, entrambi prodotti dall'azienda tedesca Vorwerk che aveva segnalato alle autorita' italiane il presunto illecito commercio.
Il responsabile, un imprenditore barese quarantenne con un punto vendita nel cuore del quartiere murattiano di Bari, venne denunciato e nei suoi depositi vennero sequestrati oltre 500mila pezzi di ricambio, provenienti dalla Cina. Oggi il sequestro del patrimonio dell'imprenditore per oltre 220mila euro (un capannone industriale con annessa abitazione e due conti correnti).
Nei mesi scorsi era stato anche oscurato il sito internet attraverso il quale l'imprenditore effettuava la maggior parte delle vendite in tutta Italia, ma anche in Europa a prezzi talmente concorrenziali da provocare un cospicuo danno economico all'azienda titolare del marchio in esclusiva. Il provvedimento cautelare odierno e' stato emesso dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della repubblica.
Il responsabile, un imprenditore barese quarantenne con un punto vendita nel cuore del quartiere murattiano di Bari, venne denunciato e nei suoi depositi vennero sequestrati oltre 500mila pezzi di ricambio, provenienti dalla Cina. Oggi il sequestro del patrimonio dell'imprenditore per oltre 220mila euro (un capannone industriale con annessa abitazione e due conti correnti).
Nei mesi scorsi era stato anche oscurato il sito internet attraverso il quale l'imprenditore effettuava la maggior parte delle vendite in tutta Italia, ma anche in Europa a prezzi talmente concorrenziali da provocare un cospicuo danno economico all'azienda titolare del marchio in esclusiva. Il provvedimento cautelare odierno e' stato emesso dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della repubblica.