BARI. Al termine di due giornate di controlli effettuati da 264 militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Bari nella provincia barese e nella Bat sono state accertate 103 violazioni per mancate emissioni di scontrini e ricevute fiscali sulle 556 ispezioni eseguite. Tali irregolarita' vanno ad aggiungersi alle 841 violazioni gia' registrate dalla Guardia di Finanza sul territorio delle due province nel primo quadrimestre di quest'anno.
I finanzieri hanno operato in divisa per reprimere e prevenire l'abusivismo commerciale e la vendita di merci contraffatte e in abiti civili per i controlli negli esercizi commerciali su scontrini e ricevute. Nel corso di nove interventi presso cantieri edili e ristoranti, sono stati scoperti 67 lavoratori 'in nero' o 'irregolari'. Ben 28 lavoratori in nero, di cui 11 di nazionalita' rumena e 2 di nazionalita' albanese, sono stati individuati in un unico intervento eseguito all'interno di una segheria di marmi di Andria.
Nell'azienda, gestita da padre e figlio, i finanzieri hanno constatato la totale mancanza di rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione infortuni: alcuni dei lavoratori erano alloggiati in capanni improvvisati. Nella circostanza, inoltre, i militari hanno sequestrato tutta l'area adiacente all'opificio, dove venivano riversate, in modo incontrollato, gli scarti e i fanghi derivanti dalla lavorazione della pietra. I due responsabili dell'impresa sono stati denunciati all'Autorita' Giudiziaria.
I finanzieri hanno operato in divisa per reprimere e prevenire l'abusivismo commerciale e la vendita di merci contraffatte e in abiti civili per i controlli negli esercizi commerciali su scontrini e ricevute. Nel corso di nove interventi presso cantieri edili e ristoranti, sono stati scoperti 67 lavoratori 'in nero' o 'irregolari'. Ben 28 lavoratori in nero, di cui 11 di nazionalita' rumena e 2 di nazionalita' albanese, sono stati individuati in un unico intervento eseguito all'interno di una segheria di marmi di Andria.
Nell'azienda, gestita da padre e figlio, i finanzieri hanno constatato la totale mancanza di rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione infortuni: alcuni dei lavoratori erano alloggiati in capanni improvvisati. Nella circostanza, inoltre, i militari hanno sequestrato tutta l'area adiacente all'opificio, dove venivano riversate, in modo incontrollato, gli scarti e i fanghi derivanti dalla lavorazione della pietra. I due responsabili dell'impresa sono stati denunciati all'Autorita' Giudiziaria.