Forniture sanitarie: Greco, volatilizzati in interessi passivi le addizionali regionali


BARI. "Destano allarme i dati che circolano a riguardo degli interessi passivi che la Regione sopporta per i debiti con i fornitori delle Asl: cifre che sfiorerebbero i venti milioni di euro, in pratica l'equivalente di addizionali regionali quali quella sul gas metano o sulla benzina, una follia". Lo afferma il coordinatore regionale della Puglia prima di tutto, Salvatore Greco, commentando la notizia del sostanziale fallimento del percorso conciliativo proposto dalla giunta regionale alle oltre duemila aziende che forniscono beni e servizi agli ospedali.

"Se è vero che i debiti che gravano sulla Regione in questo ambito superano i 2,6 miliardi - spiega Greco - la cifra basta da sola a dare l'idea di una sanità sempre più malata e di sistema economico di settore che patisce l'incapacità del governo regionale di rispondere in modo efficiente ed efficace alla necessità di amministrare in modo oculato la spesa pubblica". "Occorre quanto meno convincere il governo nazionale a concedere alla Puglia la possibilità di certificare i debiti sanitari - propone il consigliere regionale - e poi comunque fare in modo che la macchina amministrativa dell'Ente recuperi in efficienza".

"Sapere che interi gettiti di imposte regionali si volatilizzano in interessi passivi - conclude Greco -  rende ancora più insopportabile la politica vendoliana del tasse-e-spendi: il governatore batta un colpo e vi ponga rimedio".

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