BARI. “Mentre prosegue il censimento del simbolo della Puglia, l’ulivo ultracentenario, aumentano i tentativi di snaturare la legge che li tutela.
Ad oggi gli ulivi censiti sono 110.000, una prima tranche dei 300.000 previsti rispetto ai 6 milioni (su 50 milioni di esemplari presenti in Puglia) ipotizzati.
Come si vede la legge tutela ed esclude il cambio colturale o lo spiantamento causato da opere pubbliche solo per una parte, circa il 10% delle piantagioni di ulivi.
Nonostante ciò ciclicamente tornano i tentativi di mutilare la legge e con essa il paesaggio pugliese ed i suoi simboli.
Non consentiremo questo obbrobrio e difenderemo in ogni modo una delle leggi più significative varate all’unanimità dal Consiglio regionale nella precedente legislatura.
Tutti capiscono che il proprietario di un trullo o di un castello non può demolirlo per costruire una palazzina. Tutti concordano che in un centro storico non si possono sostituire le abitazioni con i grattacieli anche se questi dovessero sorgere su suoli liberi.
Perché allora si vuole sostituire un ulivo di 300, 500 o 1300 anni con un pescheto o con la vite? Perché si pensa opportuno in un terreno dove questi alberi centenari sono il 60% della coltivazione inserire grano o frutta o pascolo o capannoni o pannelli fotovoltaici?
Se l’assessorato alle risorse agricole rimodulerà il PSR e individuerà nuove risorse finanziarie a sostegno degli agricoltori proprietari di questi alberi monumentali che producono reddito per tutta la Puglia per il solo fatto di esistere, farà cosa opportuna ed importante.
Ma in nessun caso accetteremo uno stravolgimento di una legge che è vanto della Puglia in tutto il mondo”.
A riferirlo in una nota i Presidenti dei Gruppi consiliari Sinistra Ecologia Libertà e La Puglia per Vendola, Michele Losappio e Angelo Disabato.
Tags
Politica