Il Lecce ad un passo dal precipizio

di Andrea Cataldo. Si allontanano sempre di più i sogni e le ambizioni del Lecce. Dopo la seconda sconfitta interna consecutiva, non c’è più spazio per eventuali dubbi: la squadra ha avuto un pesante calo psico-fisico ed è a tutti palese che anche solo tre punti avrebbero cambiato completamente la situazione.
La squadra di Cosmi è stata quasi costantemente in possesso del pallone, peccato che i tiri in porta non si contino nemmeno sulle dita di una mano. I viola hanno giocato giusto quei quindici minuti necessari a portare a casa la vittoria.
Il primo tempo ed il secondo purtroppo si assomigliano. Tanti passaggi, tanti movimenti, ma poco concretizzare verso la difesa avversaria. La testa nel calcio è metà del lavoro, e francamente oggi i giocatori del Lecce l'avevano da un'altra parte e, se oltretutto si considera che l’avversario che hanno avuto di fronte nel secondo tempo è stato in grado di effettuare un unico tiro in porta, allora si comprende quanto pesante sia stata la sconfitta odierna.
Comunque andrà, alla squadra si può rimproverare davvero ben poco. Con un girone di ritorno da Champions League, un numero impressionante di risultati utili consecutivi, il calo di cui poc'anzi, è una conseguenza naturale; ogni storia ha i suoi “se”, e anche questa non ne è esente.
Giunti a questo punto, appare fuori luogo elencare gli errori e le distrazioni che hanno portato i giallorossi a lottare sino all’ultima giornata per la permanenza in A, ma quando non si è più padroni del proprio destino non resta altro che aspettare.

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