BARI. “Ora si faccia in modo che il tesoretto non finisca in fondo all’oceano per anni fino ad essere disperso, ma sia utilizzato per tappare qualche falla, a cominciare dalla Sanità, in particolare per rivedere la questione relativa all’autosufficienza e all’esenzione ticket per le visite specialistiche e diagnostiche di disoccupati e cassintegrati”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, fa riferimento agli immobili di proprietà della Regione Puglia inseriti nel censimento del patrimonio regionale come ad “un’ulteriore risorsa da sfruttare e razionalizzare al meglio nel contesto della revisione della spesa pubblica e da cui attingere per migliorare i servizi, in un momento di crisi particolarmente duro come l’attuale, che sta presentando un conto salatissimo ai lavoratori, ai pensionati ed alle classi meno abbienti di pugliesi”.
A proposito di razionalizzazione della spesa pubblica, e nell’ottica di una maggiore efficacia dei servizi sanitari e non che non gravi esclusivamente sulle spalle dei cittadini, Pugliese ribadisce la necessità di “ridurre gli sprechi e i costi esagerati della politica. Decidere di tagliare di dieci unità i componenti del Consiglio Regionale è già una notizia positiva, ma occorre uno scatto in avanti deciso. E’ da tempo che sosteniamo la necessità di adeguare il trattamento pensionistico e l’età di pensionamento dei Consiglieri regionali a quello del resto dei lavoratori. Non è coerente chiedere ai cittadini di lavorare fino allo sfinimento addossandosi tasse e balzelli ogni giorno più pesanti e poi pagare periodicamente circa il 10% in più di quanto sborsato per gli stipendi dei Consiglieri in pensioni per gli ex inquilini di via Capruzzi… che i consiglieri in carica costino 10 milioni di euro l'anno e gli ex invece 11,2 milioni è un’assurdità inconcepibile. Per tacere dei benefit vari autoconcessi dal Consiglio, impensabili per un lavoratore milleurista che deve fare quotidianamente i conti con un prezzo del carburante fuori dal mercato o con la rc auto che, nel 2012, ha registrato l’aumento più elevato della penisola (+3,5% solo a Bari). Ma non è da meno – continua Pugliese – la costellazione delle aziende partecipate, che necessita di una ristrutturazione all’insegna della profonda razionalizzazione, a partire dai cospicui e a volte esagerati compensi destinati ai manager delle aziende partecipate dagli Enti Pubblici. Magari, con un Acquedotto Pugliese più efficiente nella sua struttura, si potrebbe finalmente procedere all’abbattimento delle tariffe. Ovvero basti pensare che, ad esempio, tre auto blu in meno permetterebbero la formazione di una classe di scuola materna in più, mentre un direttore generale in meno vale la gratuità dell’assistenza domiciliare per 40 non autosufficienti. Inoltre, tali fondi potrebbero essere riutilizzati proprio per abolire i ticket per lavoratori in difficoltà o per annullare l’addizionale Irpef, senza sperare in improvvisi tesoretti”.