di Dario Durante. In merito al duro scontro in atto tra la Confindustria Puglia e il governatore Nichi Vendola, che ha causato l'interruzione di qualsiasi tavolo di concertazione, il presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido manifesta la sua incomprensione per la situazione.
«Solo chi è in malafede può ignorare le misure adottate dalla Regione Puglia a difesa del sistema produttivo pugliese – afferma il capo dell'amministrazione di via Anfiteatro. Misure e interventi tesi ad aiutare le imprese ad essere sempre più competitive puntando soprattutto sull'innovazione tecnologica tenendo insieme lavoro e ambiente in un'ottica, finalmente condivisa, di salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini e di tutela dei livelli occupazionali».
Pur ritenendo legittimo un dissenso, per Florido «i principali attori sociali di Terra Ionica, tra cui le organizzazioni sindacali e le stesse associazioni di rappresentanza del mondo produttivo, oltre agli organi istituzionali territoriali, stanno dimostrando piena maturità ed una ritrovata compattezza sulle tematiche dell'ambientalizzazione dell'apparato industriale tarantino».
Una tendenza positiva, quindi, che ora rischia di interrompersi in quanto Vendola e il mondo politico regionale considerano il mandante dell'inaspettato attacco di Confindustria proprio l'Ilva, lo stabilimento siderurgico tarantino, principale causa di emissioni inquinanti del territorio.
«Solo chi è in malafede può ignorare le misure adottate dalla Regione Puglia a difesa del sistema produttivo pugliese – afferma il capo dell'amministrazione di via Anfiteatro. Misure e interventi tesi ad aiutare le imprese ad essere sempre più competitive puntando soprattutto sull'innovazione tecnologica tenendo insieme lavoro e ambiente in un'ottica, finalmente condivisa, di salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini e di tutela dei livelli occupazionali».
Pur ritenendo legittimo un dissenso, per Florido «i principali attori sociali di Terra Ionica, tra cui le organizzazioni sindacali e le stesse associazioni di rappresentanza del mondo produttivo, oltre agli organi istituzionali territoriali, stanno dimostrando piena maturità ed una ritrovata compattezza sulle tematiche dell'ambientalizzazione dell'apparato industriale tarantino».
Una tendenza positiva, quindi, che ora rischia di interrompersi in quanto Vendola e il mondo politico regionale considerano il mandante dell'inaspettato attacco di Confindustria proprio l'Ilva, lo stabilimento siderurgico tarantino, principale causa di emissioni inquinanti del territorio.