La Puglia passa al digitale: Introna, un'opportunità di crescita per la comunità

BARI. Entro il cinque giugno tutte le province pugliesi passeranno al segnale televisivo digitale. Il Consiglio regionale si fa portatore di trasparenza ed assistenza per tutti i cittadini pugliesi. Questa mattina, nell’aula consiliare, alla presenza del presidente dell’ Assemblea Onofrio Introna, e del Corecom Felice Blasi, sono state presentate tutte le iniziative organizzate per sostenere le famiglie nella fase di transizione dall’analogico verso il più moderno sistema digitale. “La Puglia ha messo in campo tutte le forze necessarie per creare minor disagio possibile ai cittadini e per rendere lo ‘switch-off’ un’opportunità di crescita della nostra comunità”, così il presidente del Consiglio regionale sottolinea l’intensa collaborazione avvenuta tra la Regione e il Corecom perché il segnale raggiunga tutte le famiglie. Sono stati stipulati due protocolli d’intesa con le associazioni di categoria e quella dei consumatori per rendere meno traumatico possibile il passaggio al digitale terrestre. “Si deve puntare sull’informazione e l’assistenza diretta - dice Blasi -. Già dal prossimo fine settimana opereranno 15 punti informativi all’interno dei centri commerciali e l’associazione dei consumatori con i propri 140 sportelli regionali assicurerà assistenza anche nei giorni seguenti il passaggio”.
Molto importante l’accordo stipulato con l’associazione di categoria degli antennisti che ha permesso la pubblicazione di un tariffario, dall’ installazione del decoder all’ eventuale sostituzione dell’antenna, così da garantire la massima trasparenza agli utenti. Per meglio informare il consumatore saranno distribuiti 300 mila opuscoli e trasmessi spot televisivi nel circuito dell’emittenza locale. Il presidente del Corecom, Felice Blasi, ha definito quest’operazione “un processo di modernizzazione dell’informazione, non solo un adeguamento alla normativa europea”. L’introduzione della tv digitale non solo migliorerà la qualità dell’immagine e renderà possibile la visione di più programmi, ma soprattutto è “ecologica” perché la diminuzione delle stazioni trasmittenti comporterà un minor inquinamento elettromagnetico. Il presidente Introna non dimentica che la transizione al digitale terrestre rappresenta un momento decisivo per le emittenti pugliesi: “Sono un altissimo presidio democratico che garantisce una pluralità di informazione ed un confronto sempre aperto”. Proprio a loro sostegno il Consiglio già nel dicembre 2010, attraverso un bando, mise a disposizione risorse pari a 10 milioni di euro per l’ ammodernamento tecnologico in base alle direttive legislative.
“Le antenne pugliesi - continua il presidente - sono espressione della centralità dell’informazione e noi siamo schierati a difesa del personale occupato, perché l’innovazione non può tradursi in un deficit occupazionale, ma deve creare nuove prospettive per un lavoro qualificato al servizio di una comunità più libera ed informata”. Preoccupazione condivisa anche dal presidente dell’Assostampa, Raffaele Lorusso, presente alla conferenza stampa insieme al presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Paola Laforgia.

PASTORE: FINANZIATE CON BANDO REGIONALE 3 TV BAT - Tre delle 22 emittenti televisive ammesse ai finanziamenti del bando regionale destinato alle tivù locali per il passaggio al digitale terrestre, fanno riferimento ad altrettante piccole e medie imprese della Bat. Si tratta di Tele radio studio 5 Regione Puglia srl, di Barletta, Teleregione srl di Barletta e Sogep srl Telesveva di Andria. Sono soddisfatto di tale risultato e anche per tutte le altre emittenti e aziende che, pure, del nostro territorio parlano, su di esso fanno informazione e lo promuovono. Quello regionale è un contributo importante i 6.000.000 di euro previsti finanzieranno parte degli investimenti che le aziende devono necessariamente compiere per la tecnologia digitale. È fondamentale il supporto di queste emittenti allo sviluppo del territorio. E non solo perché ne debbano parlare bene, anzi proprio per il ruolo critico che devono avere se e quando necessario, pungolando le istituzioni e le classi dirigente e politica a fare sempre meglio, a tenere conto dell’opinione pubblica e a dare voce alle singole realtà locali.

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