ROMA ''L'assunto accusatorio, condiviso dall'ordinanza impugnata, secondo cui Tarantini fu indotto, con varie, reiterate e cospicue elargizioni da parte di Berlusconi con la fattiva intermediazione di Lavitola, ad affermare il falso'' durante interrogatori condotti dai pm su caso escort, ''appare sorretto da idonea e congrua motivazione e tale condotta integra la fattispecie criminosa contestata''. E' la questa la motivazione con cui la Cassazione ha confermato la custodia cautelare in carcere per Valter Lavitola.
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