BARI. Lunedì 21 maggio, come annunciato, alle 16,30, nell’Aula del Consiglio regionale, a Bari, è prevista un’Assemblea aperta sulla legge d’iniziativa popolare per il riequilibrio di genere nelle elezioni regionali in Puglia. L’iniziativa, alla quale interverranno i presidenti della Regione Nichi Vendola e del Consiglio regionale Onofrio Introna, è promossa dalla Consulta regionale femminile e dalla Commissione regionale pari opportunità, presiedute da Anna Maria Carbonelli Quaranta e da Rosa Cicolella, e vedrà la partecipazione dell’assessore Elena Gentile, dell’avvocato costituzionalista Giovanna Currente e di Annamaria Ferretti, direttore di Antenna sud.
L’assemblea è pubblica, aperta a chiunque voglia di intervenire sul tema della partecipazione attiva delle donne alla politica. È l’obiettivo, com’è noto, di un intervento normativo per il quale un comitato promotore sta raccogliendo le firme di almeno quindicimila elettori pugliesi, necessarie per proporre al Consiglio regionale un testo legislativo che punta a favorire una maggiore rappresentanza femminile nell’Assemblea. In via Capruzzi, il rapporto di rappresentatività è sbilanciato a favore degli uomini: 67. Tre sole consigliere, quindi, contro le 13 sui 50 seggi consiliari complessivi della vicina Campania. La proposta pugliese si indirizza proprio al modello di legge elettorale campana, che ha garantito più equilibrio e ha già superato eccezioni di costituzionalità.
I punti essenziali: nessuno dei due sessi può essere rappresentato nelle liste elettorali in misura superiore al 50%; in tutti i programmi e messaggi di comunicazione politica va assicurata una presenza paritaria; sulla scheda possono essere espressi due voti di preferenza, purché riferiti a candidati di sesso diverso, pena la nullità della seconda indicazione.
L’assemblea è pubblica, aperta a chiunque voglia di intervenire sul tema della partecipazione attiva delle donne alla politica. È l’obiettivo, com’è noto, di un intervento normativo per il quale un comitato promotore sta raccogliendo le firme di almeno quindicimila elettori pugliesi, necessarie per proporre al Consiglio regionale un testo legislativo che punta a favorire una maggiore rappresentanza femminile nell’Assemblea. In via Capruzzi, il rapporto di rappresentatività è sbilanciato a favore degli uomini: 67. Tre sole consigliere, quindi, contro le 13 sui 50 seggi consiliari complessivi della vicina Campania. La proposta pugliese si indirizza proprio al modello di legge elettorale campana, che ha garantito più equilibrio e ha già superato eccezioni di costituzionalità.
I punti essenziali: nessuno dei due sessi può essere rappresentato nelle liste elettorali in misura superiore al 50%; in tutti i programmi e messaggi di comunicazione politica va assicurata una presenza paritaria; sulla scheda possono essere espressi due voti di preferenza, purché riferiti a candidati di sesso diverso, pena la nullità della seconda indicazione.