Marlene Dietrich, l'Angelo azzurro di Hollywood

BARI. Una voce dal timbro unico, una bellezza e un volto che lasciavano senza fiato. Lei era Marlene, arrivata al grande successo con il primo film sonoro tedesco 'L'angelo Azzurro'.
Si imbarca per l'America il giorno dopo la première del film di Josef von Sternberg. Nonostante un marito e una figlia, negli Stati Uniti diventa l'amante del suo regista e con lui gira altri sei film diventando una stella di prima grandezza, una diva dal cachet stellare (nel '34 guadagnava 350.000 dollari l'anno).Una femme fatale, intelligente e ambigua, sensuale e indipendente questo è il personaggio di Marlene a Hollywood, fuori e sul grande schermo. Nonostante non divorzi mai dal marito (con il quale però non vive più da anni), Marlene è protagonista di molte storie d'amore con uomini e donne (da Ernest Hemingway a Greta Garbo). Durante la seconda guerra mondiale ormai diventata cittadina americana, cantò su molti fronti 'Lili Marlene' che divenne la canzone di tutti i soldati al fronte. Alla fine della carriera lavorò ancora in due grandi classici: 'Testimone d'accusa' di Billy Wilder e 'L'infernale Quinlan' di Orson Welles.

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