NEW DELHI. Una piccola svolta nel caso marò. John Thekkekara, indiano originario del Kerala e da 25 anni residente in Italia ha offerto all'Alta Corte di Kochi un terreno del valore di 20 milioni di rupie (285.000 euro) come garanzia per la concessione della libertà dietro cauzione dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo scrive oggi il quotidiano The Times of India spiegando che Thekkekara é proprietario in Italia di una società di servizi a Genova e che è convinto che "la negazione del 'bail' sia una ingiustizia".
Intanto ieri un altro rinvio da parte della giustizia indiana. L'Alta Corte del Kerala ha aggiornato a mercoledi' l'udienza relativa alla richiesta della liberta' dietro cauzione per i militari.
Oggi l'Alta Corte di Kochi ha respinto il ricorso del governo italiano riguardante la giurisdizione. Lo ha appreso l'ANSA da un membro della delegazione italiana che ha seguito l'udienza.
Secondo quanto riporta l'agenzia PTI, il giudice PS Gopinathan ha definito ''crudele'' e ''brutale'' l'uccisione dei due pescatori indiani scambiati per pirati e colpiti dai marinai italiani che si trovavano a bordo della nave Enrica Lexie e ha detto Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non possono aggirare la sovranita' nazionale. Agli italiani e' stato imposto il pagamento di 100 mila rupie (circa 1.500 euro) per le spese processuali del ricorso.
''Sparare non puo' essere considerato un atto con funzioni di sovranita' e i marine non hanno titolo per ottenere l'immunita''', ha aggiunto il giudice respingendo la petizione presentata dal Console generale italiano a Mumbai, Giampaolo Cutillo.
Il ricorso soteneva anche la polizia del Kerala non aveva titolo a condurre l'indagine, in quanto l'incidente era avvenuto al di fuori delle acque territoriali indiane. Ma secondo l'Alta Corte ''la polizia ha avuto ragione nel registrare il caso e nel procedere all'indagine investigativa a prescindere dal fatto che fossero a bordo di una nave straniera''.
Intanto ieri un altro rinvio da parte della giustizia indiana. L'Alta Corte del Kerala ha aggiornato a mercoledi' l'udienza relativa alla richiesta della liberta' dietro cauzione per i militari.
Oggi l'Alta Corte di Kochi ha respinto il ricorso del governo italiano riguardante la giurisdizione. Lo ha appreso l'ANSA da un membro della delegazione italiana che ha seguito l'udienza.
Secondo quanto riporta l'agenzia PTI, il giudice PS Gopinathan ha definito ''crudele'' e ''brutale'' l'uccisione dei due pescatori indiani scambiati per pirati e colpiti dai marinai italiani che si trovavano a bordo della nave Enrica Lexie e ha detto Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non possono aggirare la sovranita' nazionale. Agli italiani e' stato imposto il pagamento di 100 mila rupie (circa 1.500 euro) per le spese processuali del ricorso.
''Sparare non puo' essere considerato un atto con funzioni di sovranita' e i marine non hanno titolo per ottenere l'immunita''', ha aggiunto il giudice respingendo la petizione presentata dal Console generale italiano a Mumbai, Giampaolo Cutillo.
Il ricorso soteneva anche la polizia del Kerala non aveva titolo a condurre l'indagine, in quanto l'incidente era avvenuto al di fuori delle acque territoriali indiane. Ma secondo l'Alta Corte ''la polizia ha avuto ragione nel registrare il caso e nel procedere all'indagine investigativa a prescindere dal fatto che fossero a bordo di una nave straniera''.