Rettifica. "Lite furibonda tra preside e impiegata in una scuola, nell'istituto arrivano i carabinieri"

RACALE (LE). Mattinata turbolenta quella di ieri in una scuola di Racale, precisamente all'istituto comprensivo “Secondo polo”: la dirigente scolastica ed un'assistente amministrativa sarebbero passate, in poco tempo, dalle parole alle mani per questioni relative al lavoro. Una situazione che era degenerata poco tempo dopi, in quanto l'impiegata era stata costretta a chiamare il 118 per un malore, mentre la dirigente aveva chiamato anche i carabinieri per informare loro circa l'accaduto.
Stando alle indagini effettuate dagli agenti, le due donne, in passato avevano avuto dei dissapori, culminati poi con la lite di ieri ma, a quanto sembra, non c'è stata alcuna denuncia da parte di entrambe.

(Daniele Martini)



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Apprendiamo e precisiamo la seguente dichiarazione:

“La sottoscritta professoressa Giovanna Gambardella, nella sua qualità di dirigente scolastico statale II polo di Racale, con la presente ritiene doveroso in ordine alla notizia data da codeste redazioni in merito alla presunta furibonda lite avvenuta all'interno dell'istituto diretto dalla scrivente per i fatti che di seguito si vanno ad esporre. Da tempo si verifica all'interno dell'istituto il guasto di talune unità operative informatiche, circostanza questa che comporta un continuo dispendio di risorse economiche che, ultimamente, visto anche il costo effettivo per ogni singolo intervento, costituisce voce passiva ingente nel bilancio dell'ente. Alla luce delle ristrettezze economiche in cui versa l'intera pubblica amministrazione e in considerazione del taglio continuo ai fondi scolastici, è doveroso razionalizzare la spersa generale e ridurre gli interventi di tecnici esterni minimo indispensabile o comunque, prima di intraprendere iniziative proprie, appare opportuno interessare il dirigente, posto che su quest'ultimo grava la responsabilità economica verso terzi delle obbligazioni contratte in nome dell'istituto. Nonostante ciò, in data 4 maggio, a causa dell'ennesimo inaspettato guasto ad un personal computer presente nell'ufficio segreteria, un 'addetta all'ufficio amministrativo, autonomamente senza preventivo interpello dell'organo dirigente, riteneva di richiedere l'intervento di un tecnico specializzato esterno, così obbligando l'istituzione alla retribuzione dello stesso, senza previa verifica di disponibilità dei fondi. Va precisato che la predetta autonoma iniziativa esula dalle mansioni proprie dell'assistente amministrativo salvo che questo non sia all'uopo delegato. Pertanto la scrivente, nella sua specifica qualità di dirigente, riteneva doveroso richiedere spiegazioni all'interessata. Accadeva, tuttavia, che a seguito della richiesta, l'impiegata riteneva di dover replicare a quanto sostenuto dalla scrivente e, indi, vista la reazione della stessa e l'intervento di terzi esterni all'istituzione intervenuti in favore dell'appartenente al personale Ata, tanto la scrivente quanto l'assistente amministrativa accusavano un malore, dovuto sicuramente alla tensione del caso. Preme allora rilevare che giammai in passato vi erano stati dissapori tra le persone in oggetto. Quanto all'intervento sia del 118 che dei carabinieri, va precisato che il primo era intervenuto a causa del malore sopravvenuto e non per altri motivi come in alcuni articoli fatto artatamente apparire, mentre i secondi erano richiesti dalla scrivente al fine di accertare il corretto operato della stessa. Ora dai fatti sovraesposti si rileva che giammai alcuna 'lite furibonda' è avvenuta all'interno dell'istituto, né tantomeno la stessa è mai degenerata in qualsivoglia aggressione fisica, come, al contrario, su talune testate in intestazione, hanno fatto apparire”.

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