"Sarah, Misseri aveva paura di lasciare impronte su cell"
TARANTO. Prosegue a ritmi serrati il processo per l'uccisione della giovane Sarah Scazzi. Oggi nuova giornata di audizioni dinanzi ai giudici tarantini. Il 26 agosto 2010 Concetta Serrano si presentò alle 15-15.15 alla caserma dei carabinieri di Avetrana per denunciare la scomparsa della figlia Sarah Scazzi.
+ La testimone: Sarah quella mattina triste e turbata
La donna poi rientrò a casa per prendere alcune foto della ragazzina e la denuncia venne formalizzata due ore dopo. Lo ha detto il comandante della Stazione carabinieri di Avetrana, m.llo Fabrizio Viva, deposizione al processo sull'omicidio. Più tardi Viva chiese a Sabrina Misseri se Sarah avesse un diario: "Sabrina mi disse che non lo sapeva e che avrebbe visto. Il 31 agosto vennero acquisiti cinque agende e un quaderno di Sarah".
MISSERI AVEVA PAURA DI LASCIARE IMPRONTE SU CELL SARAH - "Michele Misseri mi ha esternato delle preoccupazioni circa il fatto di avere lasciato delle impronte sul telefonino ritrovato. 'Adesso ci sono le mie impronte perche', per vederlo e osservarlo da vicino, l'ho preso in mano. Non e' che vengo accusato di qualcosa?". Queste le parole che il contadino di Avetrana rivolse il 29 settembre del 2010 al brigadiere della Stazione dei carabinieri della cittadina jonica, Biagio Blaiotta, come quest'ultimo ha riferito poco fa durante la 14° udienza del processo davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto, per l'omicidio di Sarah Scazzi. Quel giorno, a piu' di un mese dalla scomparsa e, poi si seppe, della morte, della 15enne, avvenuta il 26 agosto, lo zio Michele porto' il militare in campagna sul luogo in cui disse di aver ritrovato il cellulare della giovane. Nell'aula 'Alessandrini' sono presenti sia le due imputate, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, cugina e zia di Sarah, detenute e imputate con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, che la madre della vittima, Concetta Serrano Spagnolo.
+ La testimone: Sarah quella mattina triste e turbata
La donna poi rientrò a casa per prendere alcune foto della ragazzina e la denuncia venne formalizzata due ore dopo. Lo ha detto il comandante della Stazione carabinieri di Avetrana, m.llo Fabrizio Viva, deposizione al processo sull'omicidio. Più tardi Viva chiese a Sabrina Misseri se Sarah avesse un diario: "Sabrina mi disse che non lo sapeva e che avrebbe visto. Il 31 agosto vennero acquisiti cinque agende e un quaderno di Sarah".
MISSERI AVEVA PAURA DI LASCIARE IMPRONTE SU CELL SARAH - "Michele Misseri mi ha esternato delle preoccupazioni circa il fatto di avere lasciato delle impronte sul telefonino ritrovato. 'Adesso ci sono le mie impronte perche', per vederlo e osservarlo da vicino, l'ho preso in mano. Non e' che vengo accusato di qualcosa?". Queste le parole che il contadino di Avetrana rivolse il 29 settembre del 2010 al brigadiere della Stazione dei carabinieri della cittadina jonica, Biagio Blaiotta, come quest'ultimo ha riferito poco fa durante la 14° udienza del processo davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto, per l'omicidio di Sarah Scazzi. Quel giorno, a piu' di un mese dalla scomparsa e, poi si seppe, della morte, della 15enne, avvenuta il 26 agosto, lo zio Michele porto' il militare in campagna sul luogo in cui disse di aver ritrovato il cellulare della giovane. Nell'aula 'Alessandrini' sono presenti sia le due imputate, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, cugina e zia di Sarah, detenute e imputate con le accuse di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, che la madre della vittima, Concetta Serrano Spagnolo.