di Marco Masciopinto. ‘Scitète Sanzèvirè’, è il nuovo brano del gruppo sanseverese ‘A Candine dè Farallette, scritto e composto da William Avezzano.
Il progetto ha coinvolto i più importanti artisti del paese, con l’intento di lanciare un messaggio diretto ad una città che deve svegliarsi, ma sopratutto un inno alla popolazione giovanile a dare una smossa e un volto nuovo alla propria cittadina.
"Ho preso in considerazione la città di San Severo come una mamma che fa discriminazioni tra i figli - racconta l’autore - e a questa mamma abbiamo voluto lanciare l’appello a curarsi di più dei suoi figli e a trattarli tutti alla stessa maniera". L’utilizzo del nome della nostra città - continua Avezzano - è stato preso solo per comodità e perchè ci rappresenta ma l’attualità del brano e il suo significato sono estendibili in tutto il panorama nazionale. Il giovane gruppo sanseverese tende anche a precisare che ‘Scitètè Sanzèvirè’ non è una canzone di contestazione politica, nè un modo per contestare l’operato di una classe dirigente.
Il brano, inoltre, è accompagnato da un video girato negli incantevoli posti dell’agro sanseverese e nei scorci del cento storico, in cui sono presenti dei bambini che attraverso il gioco, costruiscono il loro piccolo mondo fatto di innocenza e tanta gioia e quattro anziane donne che dicono ‘Scitètè Sanzèvirè’ , un modo per sensibilizzare le nuove generazioni. Rendiamo San Severo una città migliore, vivibile e senza discriminazioni.
"Ho preso in considerazione la città di San Severo come una mamma che fa discriminazioni tra i figli - racconta l’autore - e a questa mamma abbiamo voluto lanciare l’appello a curarsi di più dei suoi figli e a trattarli tutti alla stessa maniera". L’utilizzo del nome della nostra città - continua Avezzano - è stato preso solo per comodità e perchè ci rappresenta ma l’attualità del brano e il suo significato sono estendibili in tutto il panorama nazionale. Il giovane gruppo sanseverese tende anche a precisare che ‘Scitètè Sanzèvirè’ non è una canzone di contestazione politica, nè un modo per contestare l’operato di una classe dirigente.
Il brano, inoltre, è accompagnato da un video girato negli incantevoli posti dell’agro sanseverese e nei scorci del cento storico, in cui sono presenti dei bambini che attraverso il gioco, costruiscono il loro piccolo mondo fatto di innocenza e tanta gioia e quattro anziane donne che dicono ‘Scitètè Sanzèvirè’ , un modo per sensibilizzare le nuove generazioni. Rendiamo San Severo una città migliore, vivibile e senza discriminazioni.