di Maria Teresa Lattarulo. In un periodo di grave disoccupazione c’è la buona notizia che qualcosa si sta muovendo per il reclutamento di nuovi docenti nella scuola. Partono finalmente i TFA (tirocini formativi attivi). Di cosa si tratta? E’ il nuovo sistema per conseguire l’abilitazione all’insegnamento dopo la soppressione nel 2008 delle scuole di specializzazione SISS. In pratica, chi sia in possesso di una laurea che avrebbe consentito l’accesso alle SISS può conseguire l’abilitazione mediante il compimento di un corso, il TFA, della durata di un anno, da svolgersi all'interno della istituzione universitaria presso la quale si è superato l’esame di accesso. Esso si articola in un tirocinio di 475 ore da svolgersi presso le scuole a contatto diretto con gli alunni e con la supervisione di un tutor, in un certo numero di ore dedicate a insegnamenti di scienze dell'educazione e altre ore destinate a insegnamenti specifici di approfondimento della disciplina per la quale si concorre. Completa il percorso una serie di laboratori pedagogico-didattici. Alla fine del corso si sostiene un esame il superamento del quale consente di conseguire l’abilitazione all’insegnamento, presupposto indispensabile per l’inserimento nelle graduatorie e per l’accesso ai concorsi di ruolo nella scuola.
I TFA sono corsi a numero chiuso e per l’accesso bisogna superare un esame articolato in un test di ingresso, una prova scritta ed una orale. Nel mese di marzo il Ministero ha determinato il numero dei posti spettanti ad ogni Università e in questo mese i diversi atenei hanno pubblicato i bandi per l’esame di ammissione. All’Università di Bari sono stati destinati, per quanto riguarda la scuola media inferiore,100 posti per l’insegnamento di italiano, storia e geografia, 35 per matematica e 50 per le lingue. Anche l’Università di Foggia e del Salento hanno attivato corsi per complessivi 100 e 245 posti, rispettivamente. Quanto all’insegnamento nella scuola media superiore, sono stati attivati TFA per praticamente tutte le classi di abilitazione da tutte le Università pugliesi, incluso il Politecnico. Nei bandi, consultabili sui siti internet delle università , è previsto che l’iscrizione al test di ammissione venga effettuata dal 4 maggio al 4 giugno esclusivamente con procedura online disponibile al seguente link: tfa.cineca.it (su questo sito è possibile scaricare un'utile guida di istruzioni ai candidati). L’iscrizione deve poi essere perfezionata sul sito dell’Ateneo prescelto per effettuare la prova entro un periodo che varia da Università ad Università estendendosi dall’11 maggio al 14 giugno. Il test di ammissione si svolgerà nel mese di luglio, in giornate differenti a seconda delle classi di concorso per cui si è fatta domanda. Per sostenere il test occorre pagare una somma che è stata fissata in € 100 da tutte le Università pugliesi. E’ possibile partecipare alla prova per più di una classe di abilitazione, ma in tal caso occorrerà pagare la tassa di 100 euro per ogni test.
L’avvio dei TFA ha suscitato speranze, ma anche alcune perplessità . Infatti, il conseguimento dell’abilitazione è solo una tappa per accedere ai concorsi che sono fermi dal 1999. Il ministro Profumo ha promesso che quest’anno saranno banditi dai cinquemila agli ottomila posti e che anche il prossimo anno ci sarà un bando di concorso al quale potranno partecipare i nuovi abilitati. Tuttavia, dal piano triennale di assunzioni della scuola risulta che i posti disponibili sono 24.000, mentre i precari sono circa 230.000, cui andranno ad aggiungersi i circa 20.000 abilitati dai TFA.
Considerato che, oltre il costo dell’iscrizione ai test, i TFA costeranno ai partecipanti da 2000 a 3000 euro per la partecipazione, c’è da chiedersi se tutto come al solito (master, stage, ecc.) non si risolva in un esborso di tempo e di danaro.
Tags
Economia