Suoli “inutilizzati” a Lecce: Stefàno, la Regione svolge attività eccellenza in campo forestale
LECCE. “Il sindaco di Lecce forse non sa che la Regione nella sua città svolge attività di eccellenza, anche in campo forestale, altro che struttura inutilizzata.
Una scarsità di informazione che lo porta a sollecitare l’adozione di un percorso che esporrebbe la Regione, quantomeno, al giudizio della Corte dei Conti”.
L’assessore alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno interviene sulle dichiarazioni del sindaco di Lecce riguardo ad alcuni suoli di proprietà regionale da “rivalutare” perché inopportunamente considerati inutilizzati, rivenienti da “situazioni bloccate da alcuni decenni”. “Quale attuale titolare della delega assessorile mi preme chiarire alcuni passaggi che strumentalmente raccontano di una realtà diversa”, sottolinea l’assessore Stefàno che aggiunge: “In data 20 febbraio 2008, il sindaco protempore Perrone, con propria nota n. 24377, ha fatto istanza alla Regione (Settore Demanio e Patrimonio e Settore Foreste) intesa ad acquisire il “complesso immobiliare Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato, sito in Lecce alla via Libertà“.
Viene posta a base della richiesta “una permuta con aree di proprietà” comunale. Nel corso della trattativa, la Regione propone varie soluzioni nel tentativo di aderire alla richiesta, partendo dal presupposto che il valore del cespite regionale (vivaio Galiò) dell’estensione di circa 2,4 ettari, all’epoca della richiesta aveva un valore, in difetto, pari a circa 2 milioni di euro, servito da un pozzo artesiano e da un sistema di irrigazione, con fabbricati di pertinenza ancor oggi occupati da personale regionale in servizio. Perrone propone, “in permuta”, l’area di proprietà comunale denominata “Masseria Tabacchi” da attrezzare e da rendere idonea per l’attività vivaistica regionale che, preme evidenziare anche al sindaco che evidentemente non ne è a conoscenza, è attività di istituto, peraltro di eccellenza. Il tutto ad un costo non eccedente i 250 mila euro.
Dinanzi alla proposte di “permuta” sono emerse evidenti perplessità riconducibili innanzitutto ad un possibile danno patrimoniale per la Regione con giudizio dinanzi alla Corte dei Conti. Si rischierebbe, inoltre, il blocco, sia pur parziale, di una attività di eccellenza come quella vivaistica condotta nel Galiò. A ciò si aggiungano le proteste del personale regionale, più volte rivolte al sottoscritto, contro la paventata cessione di un cespite di ben alto valore, divenuto tale anche grazie al lavoro e all’abnegazione di anni di continuo lavoro. Quindi il bene in questione non è sicuramente “inutilizzato”, anzi è un luogo di eccellenza, dove si svolge attività istituzionale, riconosciuta tale anche a livello sovraregionale. Aggiungo che non è in questo modo che il Comune di Lecce deve risolvere l’assenza di aree a verde per rispettare gli standard urbanistici fissati dal Decreto interministeriale 2 aprile 1968 n. 1444. Forse il sindaco ignora anche la presenza di strumenti molto più idonei, come la “perequazione urbanistica” o la “rigenerazione urbana”, messi in campo dall’Assessore Barbanente per consentire ai Comuni il raggiungimento degli stessi risultati”.
L’assessore alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno interviene sulle dichiarazioni del sindaco di Lecce riguardo ad alcuni suoli di proprietà regionale da “rivalutare” perché inopportunamente considerati inutilizzati, rivenienti da “situazioni bloccate da alcuni decenni”. “Quale attuale titolare della delega assessorile mi preme chiarire alcuni passaggi che strumentalmente raccontano di una realtà diversa”, sottolinea l’assessore Stefàno che aggiunge: “In data 20 febbraio 2008, il sindaco protempore Perrone, con propria nota n. 24377, ha fatto istanza alla Regione (Settore Demanio e Patrimonio e Settore Foreste) intesa ad acquisire il “complesso immobiliare Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato, sito in Lecce alla via Libertà“.
Viene posta a base della richiesta “una permuta con aree di proprietà” comunale. Nel corso della trattativa, la Regione propone varie soluzioni nel tentativo di aderire alla richiesta, partendo dal presupposto che il valore del cespite regionale (vivaio Galiò) dell’estensione di circa 2,4 ettari, all’epoca della richiesta aveva un valore, in difetto, pari a circa 2 milioni di euro, servito da un pozzo artesiano e da un sistema di irrigazione, con fabbricati di pertinenza ancor oggi occupati da personale regionale in servizio. Perrone propone, “in permuta”, l’area di proprietà comunale denominata “Masseria Tabacchi” da attrezzare e da rendere idonea per l’attività vivaistica regionale che, preme evidenziare anche al sindaco che evidentemente non ne è a conoscenza, è attività di istituto, peraltro di eccellenza. Il tutto ad un costo non eccedente i 250 mila euro.
Dinanzi alla proposte di “permuta” sono emerse evidenti perplessità riconducibili innanzitutto ad un possibile danno patrimoniale per la Regione con giudizio dinanzi alla Corte dei Conti. Si rischierebbe, inoltre, il blocco, sia pur parziale, di una attività di eccellenza come quella vivaistica condotta nel Galiò. A ciò si aggiungano le proteste del personale regionale, più volte rivolte al sottoscritto, contro la paventata cessione di un cespite di ben alto valore, divenuto tale anche grazie al lavoro e all’abnegazione di anni di continuo lavoro. Quindi il bene in questione non è sicuramente “inutilizzato”, anzi è un luogo di eccellenza, dove si svolge attività istituzionale, riconosciuta tale anche a livello sovraregionale. Aggiungo che non è in questo modo che il Comune di Lecce deve risolvere l’assenza di aree a verde per rispettare gli standard urbanistici fissati dal Decreto interministeriale 2 aprile 1968 n. 1444. Forse il sindaco ignora anche la presenza di strumenti molto più idonei, come la “perequazione urbanistica” o la “rigenerazione urbana”, messi in campo dall’Assessore Barbanente per consentire ai Comuni il raggiungimento degli stessi risultati”.
