CONVERSANO (BA). Al termine di una discussione con un 41enne di Conversano, scaturita da futili motivi, gli ha esploso un colpo al volto con una pistola giocattolo modificata per sparare cartucce calibro 7,65, lasciandolo a terra ferito e sanguinante. Si tratta di un 25enne di Conversano, noto alle forze dell’ordine, già arrestato in flagranza dai Carabinieri l’8 maggio scorso per detenzione di arma clandestina, dovrà ora rispondere anche di tentato omicidio. L’esito dell’attività investigativa della Stazione Carabinieri di Conversano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, è stata confermata dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su proposta della medesima Procura e notificata in carcere. I fatti risalgono alla sera dello scorso 19 aprile quando, intorno alle 21.30 circa, in località “Agnano” di Conversano, il'aggressore, mentre discuteva per questioni di poco conto con il 41enne, estraeva una pistola giocattolo modificata ad arte in una calibro 7,65 ed esplodeva un colpo all’indirizzo della vittima, colpendola al lato dell’occhio e si allontanava velocemente a bordo della sua auto con la quale era giunto sul posto anche il ferito. Appena riprese le forze, il 41enne si incamminava a piedi lungo la strada e veniva individuato da una pattuglia del locale istituto di vigilanza privata, alla quale riferiva di essersi procurato la ferita cadendo per terra. Più tardi, la stessa versione dei fatti veniva fornita ai sanitari del pronto soccorso di Putignano, da cui la vittima si faceva solo medicare, rifiutando ulteriori accertamenti. Il tentativo di occultare l’evento non va a buon fine, poiché la gravità della ferita costringe il 41enne a recarsi al Policlinico di Bari nei primi giorni di maggio. Lì i dottori si accorgono della presenza dietro l’occhio destro di un corpo estraneo di metallo, simile ad una ogiva, che non viene estratta per non peggiorare il quadro clinico già grave. Si tratta dell’ogiva della cartuccia calibro 7,65 sparata dal 25enne. Le indagini dei Carabinieri, dirette dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno consentito di risolvere una vicenda che, per il silenzio della vittima, si era già connotata come un mistero.