Terremoto: Monti sui luoghi del disastro, danni gravi. Sbloccati fondi per 50 mln

MODENA. Il premier Mario Monti è arrivato oggi a Sant'Agostino (Ferrara) e Finale Emilia (Modena), i due paesi più colpiti dal terremoto della notte tra sabato e domenica, che ha causato 7 morti. Monti, arrivato ieri sera in prefettura a Ferrara, ha incontrato cittadini, istituzioni e soccorritori.

Intanto continua la paura per i cittadini della zona: le scosse sono proseguite anche ieri, con una in particolare, intorno alle 18.30, che ha raggiunto la magnitudo 4.1 della scala Richter.

Cinquemila persone sono state ospitate in tendopoli e centri di accoglienza allestiti dalla protezione civile, ma molti sono coloro che hanno scelto di dormire in camper o addirittura in macchina, vicino alla propria casa. Ieri e' arrivato a Modena anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricala', che ha fatto un vertice con il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, con il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e con gli amministratori dei Comuni interessati. ''Il quadro e' serio'', ha detto Catricala', assicurando che il governo ''considera questa emergenza non strettamente regionale ma di carattere nazionale''. Nel decreto che sara' varato oggi, ha spiegato, ''e' prevista la copertura finanziaria per il soccorso e la prima assistenza dei soggetti coinvolti'' e anche per la ricostruzione il governo non intende ''lasciare le amministrazioni comunali da sole''.

Errani e i Comuni hanno chiesto al governo una serie di iniziative, a partire dallo stop al pagamento dell'Imu e dalla richiesta di deroga al patto di stabilita'. ''Valuteremo - e' stata la risposta di Catricala' - tutte le richieste fatte, a partire dal rinvio dei pagamenti dei tributi e dalla derogabilita' del Patto di stabilita' richiesta da molti Comuni che pensano di avere le risorse per poter fare da soli. Anche in questo caso, pero', c'e' un problema di copertura''.

"DANNI GRAVI, DOBBIAMO AIUTARE TESSUTO PRODUTTIVO" - I danni riportati dalle zone dell'Emilia colpite dal terremoto sono ''gravi'' e quindi ''dobbiamo aiutare a tornare produttivo al piu' presto'' il sistema economico locale. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando con i giornalisti nel corso della sua visita a Sant'Agostino, uno dei paesi piu' colpiti dal sisma. Monti ha incontrato i familiari degli operai morti in aziende del territorio comunale, il sindaco e le istituzioni locali. ''Mi ha fatto molto piacere - ha notato il premier - l'ottimo sistema di collaborazione tra le diverse strutture e la voglia di riprendere al piu' presto una vita normale da parte della popolazione colpita. Questo e' un altro esempio di forte vitalita' che l'Emilia Romagna offre all'Italia''. Il premier ha poi confermato che il Consiglio dei ministri convocato per le 14,30 dichiarera' lo stato di emergenza per le aree colpite dal terremoto. ''Tra poche ore a Roma - ha detto Monti - in Consiglio dei ministri dichiareremo lo stato di emergenza. Verra' emessa un'ordinanza della Protezione civile, insomma tutti questi aspetti tecnico-amministrativi importanti''. Monti ha spiegato di essere arrivato in Emilia ''prima di tutto, per portare le mie condoglianze delle vittime di questa tragedia. E poi ho voluto rendermi conto personalmente dei danni che sono gravi e riguardano anche in particolare il tessuto produttivo di questa terra cosi' intraprendente e che dobbiamo aiutare a tornare produttiva al piu' presto con le piccole imprese sia industriali che agricole''. A questo proposito Monti ha spiegato che incontrando le autorita' locali sono state ''esaminate le modalita' per arrivare presto a poter dare il sostegno necessario''.

CDM: STATO EMERGENZA 60 GIORNI - ''Il Consiglio ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova colpiti dal sisma del 20 maggio 2012, fissandone la durata a 60 giorni e attribuendo la competenza a coordinare gli interventi al Capo del Dipartimento della Protezione Civile''. E' quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del Consiglio dei ministri. ''Nella fase successiva allo stato di emergenza - si legge - il coordinamento spettera' alle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia, ciascuna per i territori di propria competenza''.

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