BARI. "Giovani, innovazione e solidarieta'. Si tratta di tre parole, che saranno protagoniste della tre giorni leccese e che, penso, vadano scritte in cima a qualunque agenda di governo per affrontare la crisi che stiamo attraversando". Cosi' il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo, insieme all'assessore alle Politiche giovanili Nicola Fratoianni, alla conferenza stampa di presentazione della 5° edizione del Bollenti Spiriti Camp che si terra' a Lecce nelle Manifatture Knos dal 31 maggio al 2 giugno.
"Si tratta - ha continuato Vendola - dei tre convitati di pietra delle politiche pubbliche in Italia, i tre grandi assenti. L'Italia non e' un Paese per giovani perche' non e' un paese che e' in grado di ascoltare le domande di futuro che vivono nell'esperienza, nella vita, nelle lotte e nei desideri delle giovani generazioni. Noi siamo diventati in questi anni la Regione d'Europa che sperimenta in assoluto le politiche giovanili piu' d'avanguardia del Vecchio Continente".
Le politiche giovanili, secondo Vendola, non sono le politiche giovanilistiche, "ma devono essere tese a dare valore al protagonismo delle giovani generazioni, al protagonismo di chi, per esempio, e' in grado di mettere in piedi nuova impresa giovanile in settori di grande innovazione". Ma l'Italia, ha continuato Vendola "non e' un Paese che investe in innovazione. E' un Paese in cui si sprecano le parole. C'e' un'inflazione di discorsi pubblici sull'innovazione, ma e' il Paese in cui si investe di meno in questo settore, sia da parte del pubblico, che da parte del privato. Stiamo diventando un Paese che perde molte chance proprio per la fatica di comprendere quanto sia cruciale e decisivo investire in innovazione".
Innovazione significa, secondo Vendola, investire "per esempio sul talento giovanile e sulla creativita', non soltanto la ricerca del progetto innovativo, ma la costruzione di un metodo innovativo per determinare un ambiente sociale favorevole all'innovazione. Costruire i network tra i giovani che discutono di progetti innovativi, cioe' costruire una tensione comunitaria verso mete d'innovazione, significa lavorare sui sistemi sociali e sulla cultura diffusa dell'innovazione".
"Si tratta - ha continuato Vendola - dei tre convitati di pietra delle politiche pubbliche in Italia, i tre grandi assenti. L'Italia non e' un Paese per giovani perche' non e' un paese che e' in grado di ascoltare le domande di futuro che vivono nell'esperienza, nella vita, nelle lotte e nei desideri delle giovani generazioni. Noi siamo diventati in questi anni la Regione d'Europa che sperimenta in assoluto le politiche giovanili piu' d'avanguardia del Vecchio Continente".
Le politiche giovanili, secondo Vendola, non sono le politiche giovanilistiche, "ma devono essere tese a dare valore al protagonismo delle giovani generazioni, al protagonismo di chi, per esempio, e' in grado di mettere in piedi nuova impresa giovanile in settori di grande innovazione". Ma l'Italia, ha continuato Vendola "non e' un Paese che investe in innovazione. E' un Paese in cui si sprecano le parole. C'e' un'inflazione di discorsi pubblici sull'innovazione, ma e' il Paese in cui si investe di meno in questo settore, sia da parte del pubblico, che da parte del privato. Stiamo diventando un Paese che perde molte chance proprio per la fatica di comprendere quanto sia cruciale e decisivo investire in innovazione".
Innovazione significa, secondo Vendola, investire "per esempio sul talento giovanile e sulla creativita', non soltanto la ricerca del progetto innovativo, ma la costruzione di un metodo innovativo per determinare un ambiente sociale favorevole all'innovazione. Costruire i network tra i giovani che discutono di progetti innovativi, cioe' costruire una tensione comunitaria verso mete d'innovazione, significa lavorare sui sistemi sociali e sulla cultura diffusa dell'innovazione".