PALERMO. ''Non c'e' alcuna ragione di Stato che possa giustificare ritardi nell'accertamento dei fatti e delle responsabilita'. L'unica ragion di Stato e' la verita'''. Lo ha detto il premier Mario Monti, intervenendo stamane alla cerimonia nel Giardino della memoria delle vittime di mafia, in merito alle indagini sulle stragi di Capaci e di via d'Amelio. ''Il parlamento ha recentemente varato una prima riorganizzazione della normativa antimafia - ha aggiunto il premier -, ma e' un lavoro che non si e' completato. Su alcuni punti c'e' l'impegno del governo ed e' in stato avanzato''. ''Sto assistendo a una testimonianza magnifica, quella di giovani che ho conosciuto sia all'aula bunker sia al Giardino della Memoria. E' la manifestazione piu' bella, piu' forte e piu' viva contro la mafia. E' questa l'eredita' vera e la voglia di combattere. E' magnifico'', ha poi detto Monti appena arrivato nell'aula bunker dell'Ucciardone a Palermo, dopo aver partecipato alla manifestazione al Giardino della Memoria.
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La strage di Capaci |
Intanto stamani sono approdate a Palermo le due "Navi della legalita"', messe a disposizione dalla Snav, dalle quali sono sbarcati circa 2.600 studenti per partecipare alle celebrazioni organizzate nel ventennale della strage di Capaci in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Alle manifestazioni, Nel corso della giornata, secondo le stime degli organizzatori, dovrebbero partecipare complessivamente circa 20 mila giovani insieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio Mario Monti e a diversi ministri. Sulle navi anche il il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, così come i due sottosegretari all'Istruzione, Marco Rossi Doria ed Elena Ugolini e il presidente di Libera don Luigi Ciotti. E c'è anche una delegazione dell'Istituto "Morvillo Falcone" di Brindisi, dove sabato scorso è morta in un attentato la sedicenne Melissa Bassi.
Una coincidenza, questa del nome dell'Istituto, che a tanti è parsa inquietante a pochi giorni dall'anniversario della Strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Falcone, sua moglie e tre uomini della scorta. Una terribile carneficina seguita, dopo poche settimane, da un altro eclatante attentato che costò la vita a un altro magistrato, Paolo Borsellino, e ai suoi 'angeli custodi'. "C'è - ha detto martedì il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, durante la breve cerimonia di saluto che ha preceduto la partenza della nave - un filo tragico di collegamento tra Melissa e Falcone - Borsellino. Ma c'è pure la voglia di andare avanti ricordando insieme questi due eroi e questa giovane vita tolta agli affetti dei suoi cari". "In loro nome riusciremo a vincere insieme la paura che ci volevano mettere" ha aggiunto Grasso che con sé stavolta ha portato pure il nipotino. "Lottiamo per il diritto di sognare. Ciao Melissa" recita uno striscione e un altro, adagiato sotto il palco allestito per l'occasione, assicura: "Melissa è con noi".
Gli studenti arrivati a Palermo, che hanno partecipato al concorso nazionale del Miur promosso d'intesa con la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, ricorderanno non solo Falcone ma anche Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio del 1992. Dei due magistrati parlera' anche la mostra fotografica realizzata dall'agenzia Ansa a Palazzo Branciforte, che riapre i battenti dopo i restauri curati da Gae Aulenti. La mostra, intitolata "Falcone e Borsellino vent'anni dopo. Non li avete uccisi, le loro idee cammineranno con le nostre gambe", sara' inaugurata dal capo dello Stato alle 17.