Visco: ripresa a fine anno
ROMA.''In Italia la produzione industriale, che aveva a stento recuperato nel secondo trimestre dello scorso anno meno della meta' dei 25 punti percentuali persi nella recessione del 2009, e' da allora caduta del 5 per cento. Il prodotto interno lordo e' diminuito dalla scorsa estate per tre trimestri consecutivi, con una perdita complessiva di circa 1,5 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione e' salito, da luglio allo scorso marzo, da poco piu' dell'8 per cento a quasi il 10; fra i giovani con meno di 25 anni, dal 28 al 36 per cento. Secondo le previsioni di consenso, nella media di quest'anno e del prossimo il prodotto dell'area dell'euro registrerebbe un lieve incremento. Per l'Italia il 2012 non potra' che essere un anno di recessione, per le incertezze finanziarie e le drastiche, pur se indispensabili, misure di correzione del bilancio pubblico. In scenari non troppo sfavorevoli la caduta del prodotto puo' essere contenuta intorno all'1,5%; una ripresa potra' affiorare verso la fine dell'anno, con probabilita' tanto maggiore quanto piu' saranno efficaci gli interventi strutturali volti a migliorare l'utilizzo delle risorse pubbliche e private, quanto piu' chiara e decisa sara' la coesione mostrata dall'Unione europea''. E' il commento della crisi fatta dal governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, nella sue 'Considerazioni Finali', in cui ribadisce che l'anno in corso sara' di recessione. ''Dall'estate - afferma - le tensioni sul mercato del debito sovrano si sono rapidamente trasmesse ai sistemi bancari. Contribuiva ad ampliarle, con effetti prociclici, il succedersi di decisioni di declassamento, da parte delle agenzie di rating, del merito creditizio di Stati e intermediari. Si accentuava la segmentazione del mercato interbancario lungo linee nazionali, con un forte allargamento dei differenziali tra il tasso overnight sui mercati italiano e spagnolo e quello medio dell'area. Per le banche del nostro e di altri paesi, la riduzione della raccolta all'ingrosso era di entita' assai rilevante. Negli ultimi cinque mesi del 2011 la provvista netta delle banche italiane presso non residenti, sull'interbancario estero e in obbligazioni, diminuiva di oltre 100 miliardi.
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