Carabiniere salentino muore in Afghanistan. "Ora i nostri militari rientrino in Italia"

ROMA. Nuovo dramma italiano in Afghanistan. A seguito dell'esplosione il carabiniere Manuele Braj, 30enne di Galatina (Le), effettivo al 13esimo reggimento 'Friuli-Venezia Giulia' e' deceduto sul colpo, mentre altri due militari dell'Arma, effettivi rispettivamente alla seconda Brigata Mobile di Livorno e al settimo reggimento 'Trentino-Alto Adige', sono rimasti feriti alle gambe e sono stati trasportati in elicotetro all'ospedale militare Usa (Role 2) di Shindand, dove sono ricoverati non in pericolo di vita.

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La zona dell'esplosione e' stata isolata per permettere i rilievi di rito e la ricostruzione della dinamica. Manuele Braj lascia la moglie, 28enne, e il figlio di 8 mesi.

L'esplosione è avvenuta alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in prossimità di una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono. L'esplosione ha coinvolto 4 militari dell'Arma appartenenti al PSTT (Police Speciality Training Team) uno speciale nucleo addestrativo della polizia afghana. Il seguito all'esplosione un carabiniere è morto e due sono rimasti feriti alle gambe, mentre il quarto è illeso. I familiari sono stati informati.

I due militari dell'Arma feriti, secondo quanto si è appreso, hanno riportato lesioni alle gambe e sono ora ricoverati nell'ospedale militare da campo italiano di Shindand e non sarebbero in pericolo di vita. Il carabiniere morto è invece deceduto sul colpo. Sono in corso accertamenti per ricostruire la dinamica del fatto.

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