BARI. “Ancora un decesso in una tranquilla, calda giornata d’estate al mare, a Barletta, lungo la litoranea di Ponente e, ancora una volta, a morire, una persona anziana, anche se in buone condizioni di salute. In teoria, dunque, potrebbe succedere a chiunque di essere colti da un malore, e con questo caldo non è improbabile, e non ricevere le necessarie cure. Perché a Barletta, i chilometri di costa sabbiosa, sono sguarniti di una qualsivoglia postazione di primo soccorso, i defibrillatori arrivati dalla Asl due anni fa restano stipati chissà dove in attesa che qualcuno impari a utilizzarli e se tutto va bene e dal vicino ospedale arriva un’ambulanza, resta imbottigliata nel traffico nel tratto finale di costa, dove si trovava l’anziano deceduto ieri.
Quella strada è stretta, si parcheggia su entrambi i lati in maniera selvaggia e c’è chi la percorre, anche in orari in cui non è consentito, per tornare verso la città . Se questo è il modello di sviluppo balneare che si vuole per Barletta io sono ben felice che non decolli, sarebbe infatti troppo rischioso. Ci sarebbe bisogno di un elicottero per il primo soccorso, altro che. La situazione non è da sottovalutare e continuo a dirlo da anni, senza essere ascoltato e se non basta la morte di due persone nel giro di un mese non so cosa ancora dovrebbe accadere per smuovere qualcosa.
Non si può consentire che quando la strada si restringe quel lungo tratto diventi un imbuto senza uscita col traffico paralizzato, è pericoloso. Servono controlli, un piano del traffico su misura per la litoranea, con orari precisi. Serve una benedetta corsia di emergenza per i mezzi di soccorso, è il minimo perché si possa parlare di civiltà . Io non so se la vita dei due anziani deceduti in questo mese sulla spiaggia, in condizioni differenti, si sarebbe potuta salvare, ma mi piacerebbe che l’inesorabile sopraggiungesse quando tutto il possibile per evitarlo fosse stato fatto”.
Così il Consigliere regionale del Gruppo Misto-Psi, Franco Pastore.
Quella strada è stretta, si parcheggia su entrambi i lati in maniera selvaggia e c’è chi la percorre, anche in orari in cui non è consentito, per tornare verso la città . Se questo è il modello di sviluppo balneare che si vuole per Barletta io sono ben felice che non decolli, sarebbe infatti troppo rischioso. Ci sarebbe bisogno di un elicottero per il primo soccorso, altro che. La situazione non è da sottovalutare e continuo a dirlo da anni, senza essere ascoltato e se non basta la morte di due persone nel giro di un mese non so cosa ancora dovrebbe accadere per smuovere qualcosa.
Non si può consentire che quando la strada si restringe quel lungo tratto diventi un imbuto senza uscita col traffico paralizzato, è pericoloso. Servono controlli, un piano del traffico su misura per la litoranea, con orari precisi. Serve una benedetta corsia di emergenza per i mezzi di soccorso, è il minimo perché si possa parlare di civiltà . Io non so se la vita dei due anziani deceduti in questo mese sulla spiaggia, in condizioni differenti, si sarebbe potuta salvare, ma mi piacerebbe che l’inesorabile sopraggiungesse quando tutto il possibile per evitarlo fosse stato fatto”.
Così il Consigliere regionale del Gruppo Misto-Psi, Franco Pastore.