BARI. Due anni e due mesi di reclusione e 2.000 euro di multa: e' questa la severa condanna inflitta, su richiesta della Procura di Bari, dal giudice monocratico della Prima Sezione del Tribunale del capoluogo pugliese, a D.S., 67 anni, commercialista, nato ad Altamura, ma residente a Bari, accusato di detenzione e cessione di materiale pedopornografico. L'inchiesta della Procura di Bari nasce da un reportage del programma televisivo di Italia Uno, 'Le Iene'.
La redazione a gennaio scorso, attraverso la rete, venne in contatto, utilizzando un nickname, con il commercialista barese. Dopo aver intuito le attitudini sessuali dell'uomo, interessato in particolar modo ai bambini, gli propose un rapporto con una bimba di 10 anni di Bari, previo accordo con la madre che, trovandosi in difficolta' economiche, sarebbe stata disposta a far prostituire la propria figlia in cambio di denaro.
I responsabili della trasmissione, prima di allestire la trappola televisiva, avvisarono preventivamente la Procura del servizio che stavano preparando. L'appuntamento del commercialista con la mamma-attrice venne filmato dalle telecamere delle Iene e consegnato agli investigatori, e cioe' agli agenti della Digos di Bari che lo attendevano all'esterno. La trasmissione decise di trasmettere solo dopo la mezzanotte l'agghiacciante dialogo fra l'uomo e la donna.
L'uomo si presento' a casa della bambina con una bambola e uno stetoscopio e cerco' di rassicurare la madre che alla piccola, giocando al dottore, non le avrebbe fatto sentire dolore cosi' come avrebbe gia' fatto con altre bambine. Almeno cosi' riferi' alla madre della piccola.
A quel punto la donna, un'attrice, fece finta di chiamare la bambina, ma nel salone si presento' Giulio Goria, delle Iene. Il professionista sostenne a quel punto di aver millantato i rapporti sessuali con altre bambine, anche se sono ancora in corso indagini in tal senso.
Nel suo studio professionale, pero', i poliziotti hanno trovato (sia sul computer sia su floppy disk nascosti nell'armadio) un'impressionante raccolta di materiale pedopornografico che ritraeva, rapporti completi e altre attivita' sessuali tra persone adulte e minori (bambini e adolescenti).
I file contenevano anche filmini e foto di minorenni nude. Meticoloso e ordinato, poi, anche il modo con il quale il commercialista raccoglieva il materiale pedopornografico: tutto selezionato per nome (di fantasia) e l'attivita' sessuale svolta.
Materiale che il commercialista deteneva e cedeva attraverso mail con altre persone che condividevano le sue stesse perversioni.
Grazie al lavoro della Polizia Postale e' stato possibile ricostruire anche il giro di contatti che l'uomo aveva sulla rete. L'uomo, dal momento dell'arresto, l'8 febbraio scorso, si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione.
La redazione a gennaio scorso, attraverso la rete, venne in contatto, utilizzando un nickname, con il commercialista barese. Dopo aver intuito le attitudini sessuali dell'uomo, interessato in particolar modo ai bambini, gli propose un rapporto con una bimba di 10 anni di Bari, previo accordo con la madre che, trovandosi in difficolta' economiche, sarebbe stata disposta a far prostituire la propria figlia in cambio di denaro.
I responsabili della trasmissione, prima di allestire la trappola televisiva, avvisarono preventivamente la Procura del servizio che stavano preparando. L'appuntamento del commercialista con la mamma-attrice venne filmato dalle telecamere delle Iene e consegnato agli investigatori, e cioe' agli agenti della Digos di Bari che lo attendevano all'esterno. La trasmissione decise di trasmettere solo dopo la mezzanotte l'agghiacciante dialogo fra l'uomo e la donna.
L'uomo si presento' a casa della bambina con una bambola e uno stetoscopio e cerco' di rassicurare la madre che alla piccola, giocando al dottore, non le avrebbe fatto sentire dolore cosi' come avrebbe gia' fatto con altre bambine. Almeno cosi' riferi' alla madre della piccola.
A quel punto la donna, un'attrice, fece finta di chiamare la bambina, ma nel salone si presento' Giulio Goria, delle Iene. Il professionista sostenne a quel punto di aver millantato i rapporti sessuali con altre bambine, anche se sono ancora in corso indagini in tal senso.
Nel suo studio professionale, pero', i poliziotti hanno trovato (sia sul computer sia su floppy disk nascosti nell'armadio) un'impressionante raccolta di materiale pedopornografico che ritraeva, rapporti completi e altre attivita' sessuali tra persone adulte e minori (bambini e adolescenti).
I file contenevano anche filmini e foto di minorenni nude. Meticoloso e ordinato, poi, anche il modo con il quale il commercialista raccoglieva il materiale pedopornografico: tutto selezionato per nome (di fantasia) e l'attivita' sessuale svolta.
Materiale che il commercialista deteneva e cedeva attraverso mail con altre persone che condividevano le sue stesse perversioni.
Grazie al lavoro della Polizia Postale e' stato possibile ricostruire anche il giro di contatti che l'uomo aveva sulla rete. L'uomo, dal momento dell'arresto, l'8 febbraio scorso, si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione.
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