BARI. “Sarà un caso ma, mentre a Fasano, dove è il centro destra ad aver vinto le elezioni, alla maggioranza si attribuiscono 14 seggi e alla opposizione di sinistra i restanti 10, a Martina Franca, invece, alla maggioranza di sinistra vanno 15 seggi a danno del centrodestra che ne ottiene solo 9!” Lo sostiene in una nota il consigliere regionale PdL, Gianfranco Chiarelli che interviene sulla vicenda dell'attribuzione dei seggi dopo le ultime amministrative.
“È evidente la presenza di una lacuna normativa sopravvenuta al provvedimento con cui si è ridotto il numero dei consiglieri comunali – sottolinea Chiarelli - l’attribuzione dei seggi, come è noto, è regolata dall’art. 73 del D.lvo 267/2000; per i comuni con più di 15.000 abitanti si fa riferimento al premio di maggioranza e quindi alla attribuzione del 60% dei seggi, senza alcuna valutazione o arrotondamenti per difetto di eventuali decimali della cifra elettorale”.
“La riduzione del numero dei consiglieri – chiarisce l’esponente PdL - ha determinato, su un piano meramente matematico, le condizioni perché si verificassero situazioni incerte, proprio per la presenza di decimali, che sono state oggetto di diverse e discordanti interpretazioni da parte dei vari Tribunali Amministrativi Regionali. Ma una recentissima sentenza del Consiglio di Stato ha fatto chiarezza escludendo gli arrotondamenti (come è avvenuto a Fasano). I fatti dicono però che si continua ad operare con il metodo dei due pesi e due misure; e Martina Franca ne rappresenta un esempio chiaro”.
“Il tutto ovviamente – rileva Chiarelli - con il compiaciuto silenzio della sinistra che si avvantaggia di interpretazioni assolutamente poco rispettose delle regole della democrazia. Del resto per la sinistra la democrazia è un concetto liquido, ovvero senza una definizione stabile, ma adattabile, e adattata, alle proprie convenienze, così come appunto i liquidi si adattano alla forma del loro contenitore.
“Non si sottovaluti infine – conclude Chiarelli - il grave rischio che, laddove a seguito di probabili ricorsi si dovessero verificare modifiche della composizione del consiglio comunale, sarebbero soggetti a possibile annullamento tutti gli atti amministrativi approvati in condizioni di eventuale illegittimità , con tutto ciò che ne consegue in termini di ritardi e di danni per la comunità ”.
“È evidente la presenza di una lacuna normativa sopravvenuta al provvedimento con cui si è ridotto il numero dei consiglieri comunali – sottolinea Chiarelli - l’attribuzione dei seggi, come è noto, è regolata dall’art. 73 del D.lvo 267/2000; per i comuni con più di 15.000 abitanti si fa riferimento al premio di maggioranza e quindi alla attribuzione del 60% dei seggi, senza alcuna valutazione o arrotondamenti per difetto di eventuali decimali della cifra elettorale”.
“La riduzione del numero dei consiglieri – chiarisce l’esponente PdL - ha determinato, su un piano meramente matematico, le condizioni perché si verificassero situazioni incerte, proprio per la presenza di decimali, che sono state oggetto di diverse e discordanti interpretazioni da parte dei vari Tribunali Amministrativi Regionali. Ma una recentissima sentenza del Consiglio di Stato ha fatto chiarezza escludendo gli arrotondamenti (come è avvenuto a Fasano). I fatti dicono però che si continua ad operare con il metodo dei due pesi e due misure; e Martina Franca ne rappresenta un esempio chiaro”.
“Il tutto ovviamente – rileva Chiarelli - con il compiaciuto silenzio della sinistra che si avvantaggia di interpretazioni assolutamente poco rispettose delle regole della democrazia. Del resto per la sinistra la democrazia è un concetto liquido, ovvero senza una definizione stabile, ma adattabile, e adattata, alle proprie convenienze, così come appunto i liquidi si adattano alla forma del loro contenitore.
“Non si sottovaluti infine – conclude Chiarelli - il grave rischio che, laddove a seguito di probabili ricorsi si dovessero verificare modifiche della composizione del consiglio comunale, sarebbero soggetti a possibile annullamento tutti gli atti amministrativi approvati in condizioni di eventuale illegittimità , con tutto ciò che ne consegue in termini di ritardi e di danni per la comunità ”.