BRINDISI. Mette del veleno nel cibo dei gatti, denunciata. E’ accaduto a Brindisi, al rione Casale, all’ angolo fra Via Ruggero Flores e Via Marco Valerio, esattamente sul muretto di recinzione della Scuola Pubblica Materna, dove una colonia felina è tutelata da diversi anni da alcune volontarie AIDAA, ma anche dove persiste la presenza dei bambini.
In data 24 marzo 2012 attorno alle ore 20, una delle volontarie si accorge della presenza di una donna, fra l’altro già nota per i continui attacchi sferrati contro le sostenitrici di tali felini; la volontaria, insospettita, si accosta per osservare il comportamento di questa donna, la quale, avvicinandosi all’asilo deposita sul muretto un contenitore in polistirolo andando via subito dopo ( pare abbia raggiunto l’abitazione della figlia sita nella stessa via Ruggero Flores ).La volontaria si chiedeva il perché di tale interessamento; come mai, dopo anni di continui attacchi, questa donna si stesse prodigando nello sfamare i felini.
Avvicinandosi al contenitore ha immediatamente notato la presenza di una bustina con la dicitura : “topicida” …ed un forte odore riconducibile alla presenza di veleno. I gatti iniziavano a raggiungere il contenitore come consuetudine e perché abituati al sostentamento.La volontaria allarmata ha raggiunto la donna nei pressi dell’abitazione della figlia di quest’ultima, e, al suo “guarda che ho visto tutto, ti ho visto depositare il contenitore col veleno”, le è stato risposto dalla figlia :” questi gatti devono morire tutti!!”.
Nel frattempo, passava di lì, una volante della guardia di Finanza, la quale, alla richiesta di aiuto della volontaria, ha preso atto della situazione sequestrando il contenitore col veleno. Il giorno seguente nessuna esitazione : denuncia! E’ il minimo che possa fare una persona civile e rispettosa della salute pubblica ed ambientale! Purtroppo la vicenda, come le tante che continuano a verificarsi nella città di Brindisi, si commenta da sé, ed è lo specchio di una realtà intollerante ed aggressiva, ma ancor più, irrispettosa della vita altrui a prescindere dalla tipologia esistenziale.
Il neo sindaco Mimmo Consales, l’assessore al settore Ecologia ed Ambiente e il comandante della Polizia Municipale, hanno ricevuto un comunicato AIDAA in merito alla questione delle esche avvelenate, sulla gravissima realtà persistente sul territorio Brindisino e sulla necessità urgente ad emanare periodiche ordinanze sul divieto di disseminare veleno, il tutto in base all’ ordinanza Ministeriale n.18 Dicembre 2008 con successive modifiche e integrazioni recanti norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati,che prevede, inoltre, competenze, quindi obblighi ben precisi da parte di stato, regioni, province autonome e comuni (sindaci e asl veterinarie): in caso di avvelenamento di un animale di specie domestica o selvatica, il sindaco DEVE 1) impartire immediate disposizioni per l'apertura di un'indagine in collaborazione con le Autorità competenti 2) Provvedere, entro 48 ore dall'accertamento della violazione, ad attivare tutte le iniziative necessarie alla bonifica dell'area interessata dall'avvelenamento 3) far segnalare con apposita cartellonistica, l'area di pericolo 4) Predisporre e intensificare i controlli da parte delle Autorità preposte E' VIETATO A CHIUNQUE - Utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastica, metalli e materiale esplodente - detenere , utilizzare e abbandonare alimenti preparati in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che li ingerisce.
In data 24 marzo 2012 attorno alle ore 20, una delle volontarie si accorge della presenza di una donna, fra l’altro già nota per i continui attacchi sferrati contro le sostenitrici di tali felini; la volontaria, insospettita, si accosta per osservare il comportamento di questa donna, la quale, avvicinandosi all’asilo deposita sul muretto un contenitore in polistirolo andando via subito dopo ( pare abbia raggiunto l’abitazione della figlia sita nella stessa via Ruggero Flores ).La volontaria si chiedeva il perché di tale interessamento; come mai, dopo anni di continui attacchi, questa donna si stesse prodigando nello sfamare i felini.
Avvicinandosi al contenitore ha immediatamente notato la presenza di una bustina con la dicitura : “topicida” …ed un forte odore riconducibile alla presenza di veleno. I gatti iniziavano a raggiungere il contenitore come consuetudine e perché abituati al sostentamento.La volontaria allarmata ha raggiunto la donna nei pressi dell’abitazione della figlia di quest’ultima, e, al suo “guarda che ho visto tutto, ti ho visto depositare il contenitore col veleno”, le è stato risposto dalla figlia :” questi gatti devono morire tutti!!”.
Nel frattempo, passava di lì, una volante della guardia di Finanza, la quale, alla richiesta di aiuto della volontaria, ha preso atto della situazione sequestrando il contenitore col veleno. Il giorno seguente nessuna esitazione : denuncia! E’ il minimo che possa fare una persona civile e rispettosa della salute pubblica ed ambientale! Purtroppo la vicenda, come le tante che continuano a verificarsi nella città di Brindisi, si commenta da sé, ed è lo specchio di una realtà intollerante ed aggressiva, ma ancor più, irrispettosa della vita altrui a prescindere dalla tipologia esistenziale.
Il neo sindaco Mimmo Consales, l’assessore al settore Ecologia ed Ambiente e il comandante della Polizia Municipale, hanno ricevuto un comunicato AIDAA in merito alla questione delle esche avvelenate, sulla gravissima realtà persistente sul territorio Brindisino e sulla necessità urgente ad emanare periodiche ordinanze sul divieto di disseminare veleno, il tutto in base all’ ordinanza Ministeriale n.18 Dicembre 2008 con successive modifiche e integrazioni recanti norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati,che prevede, inoltre, competenze, quindi obblighi ben precisi da parte di stato, regioni, province autonome e comuni (sindaci e asl veterinarie): in caso di avvelenamento di un animale di specie domestica o selvatica, il sindaco DEVE 1) impartire immediate disposizioni per l'apertura di un'indagine in collaborazione con le Autorità competenti 2) Provvedere, entro 48 ore dall'accertamento della violazione, ad attivare tutte le iniziative necessarie alla bonifica dell'area interessata dall'avvelenamento 3) far segnalare con apposita cartellonistica, l'area di pericolo 4) Predisporre e intensificare i controlli da parte delle Autorità preposte E' VIETATO A CHIUNQUE - Utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastica, metalli e materiale esplodente - detenere , utilizzare e abbandonare alimenti preparati in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che li ingerisce.