BARI. “Si rischia il baratro con tale immobilismo. Bisogna snellire l’iter burocratico al fine di avviare, con procedure più celeri, cantieri di qualsiasi dimensione che garantirebbero occupazione immediata e nel medio-lungo termine. Clamorosa è l’incapacità del Governo centrale e degli enti locali (Regione, Provincie e Comuni) di utilizzare le risorse pubbliche (Fondi comunitari europei e CIPE tra gli altri) il che produce come ulteriore conseguenza il pericolo di perdere per il futuro tali finanziamenti. Non c’è più tempo. Servono nuove risposte concrete per una ripresa foriera di occupazione. Pertanto è auspicabile, in tempi decisamente immediati, una maggiore sinergia con le istituzioni, allo scopo di addivenire a soluzioni propositive e risolutive che contribuiscano a dare una svolta concreta a questo stato di crisi perdurante”.
E’ il commento di Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, all’ennesimo segnale negativo per l’economia italiana. Le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps, infatti, tornano a correre. A maggio, secondo i dati diffusi dall’Inps, le aziende hanno chiesto complessivamente 105,5 milioni di ore di cassa integrazione a fronte degli 86,2 milioni di ore di aprile scorso, con un aumento congiunturale del 22,5% e del 2,7% rispetto, invece, a maggio 2011. L’incremento interessa tutti i tipi di intervento: l’aumento più consistente si registra per la Cig ordinaria, cresciuta del 27,1% (con 34,6 milioni di ore). Rialzo anche per la Cig straordinaria, a maggio, del 23,4% (con 36,9 milioni di ore) rispetto ad aprile 2012. Più contenuto invece l’aumento della cassa in deroga, pari al 17,1%, passata dunque a 34 milioni di ore a fronte dei 30 milioni di ore di aprile.
Anche in Puglia gli indici di aumento della cassa integrazione sono consistenti. La Cig ordinaria, a maggio, è passata a 2,6 milioni di ore autorizzate dall’Inps a fronte di 1,9 milioni dello scorso mese (+33,3%). Preoccupante è l’aumento della Cig straordinaria, anticamera del licenziamento e figlio della cessazione dell’attività produttiva, con 1,7 milioni di ore rispetto alle 836 mila (+103,1%). Unico dato in controtendenza è la cassa in deroga che registra un decremento del 53,2% sul mese di aprile scorso, passando da 1,8 milioni di ore a 879 mila. Dato, quest’ultimo, che è “positivo solo in apparenza – spiega Pugliese - in quanto consistente è l’aumento del numero di lavoratori che dalla Cig in deroga sono passati alla completa cessazione del rapporto di dipendenza dall’azienda” Il Segretario Generale della UIL regionale definisce il clima della nostra regione “esplosivo”. Gli ultimi dati sulla cassa integrazione in Puglia “non solo risultano decisamente preoccupanti, ma rischiano altresì di diventare drammatici alla luce della probabile richiesta di Cig da parte di altre numerose aziende anche di richiamo (come Segesta, Osram, Bridgestone, Tct). Urge una reazione di rilancio dell’economia. Ad oggi spaventa la mancanza di risposte concrete ed immediate da parte delle Istituzioni. E’ inaccettabile”.
E’ il commento di Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, all’ennesimo segnale negativo per l’economia italiana. Le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps, infatti, tornano a correre. A maggio, secondo i dati diffusi dall’Inps, le aziende hanno chiesto complessivamente 105,5 milioni di ore di cassa integrazione a fronte degli 86,2 milioni di ore di aprile scorso, con un aumento congiunturale del 22,5% e del 2,7% rispetto, invece, a maggio 2011. L’incremento interessa tutti i tipi di intervento: l’aumento più consistente si registra per la Cig ordinaria, cresciuta del 27,1% (con 34,6 milioni di ore). Rialzo anche per la Cig straordinaria, a maggio, del 23,4% (con 36,9 milioni di ore) rispetto ad aprile 2012. Più contenuto invece l’aumento della cassa in deroga, pari al 17,1%, passata dunque a 34 milioni di ore a fronte dei 30 milioni di ore di aprile.
Anche in Puglia gli indici di aumento della cassa integrazione sono consistenti. La Cig ordinaria, a maggio, è passata a 2,6 milioni di ore autorizzate dall’Inps a fronte di 1,9 milioni dello scorso mese (+33,3%). Preoccupante è l’aumento della Cig straordinaria, anticamera del licenziamento e figlio della cessazione dell’attività produttiva, con 1,7 milioni di ore rispetto alle 836 mila (+103,1%). Unico dato in controtendenza è la cassa in deroga che registra un decremento del 53,2% sul mese di aprile scorso, passando da 1,8 milioni di ore a 879 mila. Dato, quest’ultimo, che è “positivo solo in apparenza – spiega Pugliese - in quanto consistente è l’aumento del numero di lavoratori che dalla Cig in deroga sono passati alla completa cessazione del rapporto di dipendenza dall’azienda” Il Segretario Generale della UIL regionale definisce il clima della nostra regione “esplosivo”. Gli ultimi dati sulla cassa integrazione in Puglia “non solo risultano decisamente preoccupanti, ma rischiano altresì di diventare drammatici alla luce della probabile richiesta di Cig da parte di altre numerose aziende anche di richiamo (come Segesta, Osram, Bridgestone, Tct). Urge una reazione di rilancio dell’economia. Ad oggi spaventa la mancanza di risposte concrete ed immediate da parte delle Istituzioni. E’ inaccettabile”.